mercoledì 30 giugno 2010

si dice che..



si dice che..

brevi pensieri raccontati e pensati da njara




..si dice che l'indifferenza sia lo schiaffo peggiore che puoi dare ad una persona..sopratutto quando questa persona è tua nemica..
si dice che le parole sono nel vento e le porta il vento quando non sono sincere..
si dicono tante cose a questo mondo che poi non sono vere..ma in quei si dice a volte del vero c'è..e l'ho scoperto in un sogno..in una malia..in un amore mai provato..

chissà quanti schiaffi riuscirò a dare nella vita..
chissà quante parole riuscirò ancora a dire..
chissà quanti viaggi dovrò fare..
chissà quanti sogni dovrò ancora vivere..
chissà quanta felicità dovrò ancora raggiungere..


si dice che... i sogni non sono realtà..ma allora io di irrealtà vivo perchè vivo dentro..un sogno.

..njara


martedì 29 giugno 2010

Recensire un sorriso..si può??



Recensire un sorriso..si può??

pensieri distratti ed un po' bislacchi di njara


….stamane mi veniva in mente il film “FORREST GUMP”..è un vecchio film non c’è che dire..infatti è datato 1994..son trascorsi ormai ben 16 anni dalla sua uscita..ebbene si lo confesso..me lo sono visto ben 5 o 6 volte..forse anche qualcuna di più se osassi dirlo..ecco la parolina magica..osare…e chi non osa a questo mondo mostrarsi per quel che si è potrebbe pensare qualcuno che non ha altro di meglio da fare che puntare il suo pensiero e il suo ditino contro tutto e tutti??!..ci sono moltissime persone che non osano invece…non osano parlare..non osano dire ciò che pensano in realtà..non osano mostrarsi per ciò che sono per timore di essere poi derisi da queste personcine che dall’alto della loro sedia pulpito non fanno altro che criticare osannando soltanto loro stessi.
…non è facile al giorno d’oggi mostrarsi per ciò che siamo..tutti e oso dire tutti portiamo delle maschere..anche quelli che puntano il ditino in fondo portano delle maschere..perché raramente al primo sguardo o al primo acchito osano dire ciò che sono in realtà..di solito sono persone che si mostrano gentili..carine perché no..per poi quando la conoscenza è approfondita diventano ciò che sono..dei vampiri dell’anima.
..ma non è di questo che voglio parlare oggi..diciamo che oggi…ma no voglio parlare anche di questo..ma in toni più smorzati e non da criticona e da saccente..non mi piace esserlo..io amo tantissimo il motto vivi e lascia vivere..ma tant’è che il mondo sovente non ti permette ne di vivere..ne di lasciar vivere..e allora perché FORREST GUMP??
..perché il film parla di un bambino che poi si fa uomo..un bambino considerato..diverso dalla società di allora e dico anche da quella di oggi.
..ma vi immaginate incontrare un forrest gump sulla nostra strada??! Cosa penseremo noi sedendoci in quella famosa panchina in attesa di un autobus e sentirci raccontare la sua vita cosi come la racconta lui..con ingenuità..con candore..senza malizia e senza virtù..
..accidenti mi viene un groppo allo stomaco a scrivere queste cose..perché in fondo e senza in fondo anche io spesso mi sento un forrest gump..ma come nel film accade su quella panchina..nella realtà di tutti i giorni capita poco spesso che qualcuno ti stia realmente ad ascoltare senza sbuffare o senza guardarti dall’alto in basso come se tu fossi lo scemo del villaggio.
..ed io lo scemo del villaggio mi ci sono sentita parecchie volte..a me piace ascoltare in silenzio e nel silenzio..raccontare di me..bhè si mi piacerebbe se solo trovassi chi è disposto ad ascoltarmi nel mio stesso modo..senza giudizi ne pregiudizi..senza paure o timore di venir poi coinvolti in qualcosa che ci sembra troppo grande e che magari pensiamo non ci appartiene..perché vedete succede anche questo..che di primo acchito ci sono persone che si prestano all’ascoltono..poi una volta che ti hanno ascoltato fuggono impauriti da non si sa bene cosa..e ti lasciano li a pensare che magari..forse..chissà…avrò detto o fatto qualcosa che non va?!?
..poi con il passar del tempo ti rendi anche conto che tu persona in fondo non hai fatto nulla di male..hai solo raccontato…ed è questo che spaventa spesso il prossimo..il racconto..il parlare di se stessi a se stessi e agli altri di conseguenza..e in forrest gump c’è tutto questo..ci sono tutti questi ingredienti..e se solo avessi il dvd o la cassetta giuro che me lo riguarderei anche adesso…chiuderei tutto questo discorso e mi fonderei in poltrona alle 9.30 di mattina e invece che scrivere o pulire o o o o ..mi guarderei quel film che mi ha commosso..fatto arrabbiare..inasprito e inacidito verso quelle persone che prendevano in giro lui..solo lui..sempre lui…FORREST GUMP…lo splendore di un sorriso fresco ingenuo infantile..ma soprattutto..umano!!!
..ed ora per favore..in silenzio e nel silenzio..chiediamoci..ma chi sarà lo scemo del villaggio..lui e chi ancora crede che un sorriso spanda il mondo..o chi invece sale in cattedra e ci vuole insegnare..a vivere???!

..un grande smile a voi tutti che sorridendo mi avete..ascoltato!!!

..njara

lunedì 28 giugno 2010

Francesca ..e sonia.



Francesca..e sonia..

breve racconto scritto pensato sognato da njara



….c’era una volta un piccolo vaso di gerani seduto su una finestra di un cortile qualunque di un paese qualunque…era un piccolissimo vaso con dei gerani nati da poco…direi da pochissimo visto che gli steli erano ancora imbruniti dal riverbero estivo..
una bambina di nome Francesca viveva in quel cortile…ci viveva anche una donna di una tenera età..quell’età in cui si dice che non importa più nulla del tempo passato o del tempo futuro…quella tenera età in cui si dice che la verità viene fuori come il seme in primavera…
e le due donne si conoscevano….abitavano una instante all’altra…ogni mattina quando Francesca si preparava per andare a scuola vedeva sonia dalla finestra sorseggiare il primo caffè di una giornata…non si parlavano…si dicevano tanto con gli sguardi e con i gesti però…Francesca sorrideva…sonia alzava la tazzina di caffè e muoveva il capo sorniona.
…..sonia aveva un gatto color cioccolato….francesca non possedeva animali…sua madre non ne voleva in casa….e il piccolo geranio guardava tutto ciò da una delle finestre di quel cortile…
…..un giorno nevicò..poi un giorno la pioggia cadde fitta..finchè un giorno spuntò il sole…poi la luna fece capolino e le stelle….bhè le stelle non vedevano l’ora di affacciarsi in quel cortile…alle stelle piaceva comarare…e piaceva loro anche sonia e Francesca…due esseri umani che non si erano mai scambiati una parola….ma che con dei gesti e degli sguardi si aprivano un mondo tutto loro dove agli altri non era permesso entrare.
…una mattina Francesca guardò dalla finestra…il pulmino stava arrivando…ma sonia non c’era…e non c’era nemmeno la tazzina di caffè che si alzava per salutarla…e Francesca sentì una fitta in mezzo al petto…ma il pulmino arrivò e si portò via la stretta al cuore di Francesca..la portò in una scuola solitaria…dove Francesca non spense il pensiero per quella sua amica un po’ particolare..l’età le divideva…le comari del paese le dividevano…sua madre le divideva….le dicerie che sarebbero insorte se la loro amicizia fosse uscita le avrebbero divise.
….francesca tornò a casa in silenzio…corse però alla finestra…e sorpresa delle sorprese sonia era li…non aveva la tazzina in mano..ma un pennello e una tavolozza la contraddistinguevano dalle altre finestre del cortile.
Francesca sorrise…sonia con un gesto della mano la salutò invitandola ad andare da lei…Francesca non se lo fece ripetere due volte…corse..corse giù per le scale correndo per salirne altre..finchè si ritrovò senza fiato davanti ad una porta proprio uguale alla sua.
…stava per suonare…ma una mano amica aprì il portone…e Francesca si ritrovò davanti alla sua finestra che non le parve splendente ne solare..solo una finestra che guardava quando ne aveva voglia il cortile sottostante..poi il suo sguardo si spostò nella stanza e quello che vide le piacque…un gatto sorseggiava uno spicchio di sonno su una poltrona di pelle blu..una tavola era apparecchiata per due….al centro un mazzo di fiori…e….un piccolo vaso di gerani arancione spiccava in mezzo ad un disordine che a francesca sembrò il paradiso..due piccole caraffe di aranciata erano sopra quel tavolo..e sonia invitò con lo sguardo Francesca a bere con lei quel nettare cosi…cosi profumato.
Francesca si avvicinò…e nel farlo ringraziò sonia con la voce…ecco il quadro era completo ora…e sonia chinandosi sulla bambina le accarezzò la fronte imperlata di sudore…grazie a te bimba mia…grazie a te del tuo sorriso di ogni mattina..grazie dei tuoi pensieri….grazie di essere quello che sei…e nel dire tutto questo mostrò a francesca un dipinto nel quale c’era un gatto che sornione dormiva acciambellato su una poltrona tutta blu..e accanto…proprio li accanto c’era una bambina meravigliosa con un sorriso meraviglioso che salutava una donna che si chiamava sonia….una donna provvista soltanto… di una.tenera età!!!

..njara


Un piccolo lampione..tutto blu




Un piccolo lampione..tutto blu

breve racconto pensato ideato sognato da njara


..un piccolo lampione tutto blu se ne stava al centro di un marciapiede affollato di gente...gente che passava...gente che rideva....gente che lo guardava sbirciandolo da sotto in su....e il piccolo lampione tutto blu si domandava perchè la gente andasse cosi di fretta...e dietro quel suo domandarsi vide un aquilotto posarsi su di lui.
...."ehi tu aquilotto" lo apostrofò il lampione tutto blu...mi sai dire perchè la gente va cosi di fretta??!
..l'aquilotto lo guardò da sopra in sotto e se ne volò via in un frusciare d'ali serpeggiante.
...ma tu guarda che tipi si incontrano al giorno d'oggi pensò il piccolo lampione tutto blu...io ricordo che quando sono nato non era cosi...la gente si fermava accanto a me...gli uccelli si posavano su di me e mi raccontavano tutti i loro piccoli grandi segreti....oggi persino loro vanno di fretta....ma perchè il mondo è cosi cambiato?!?
....e mentre quest'ennesima domanda si affacciava alla sua mente accanto a lui passò un bambino che gli dette un calcio negli stinchi...
ahi ahi...ma si fa cosi accidenti...ma che ti ho fatto??! si lamentò il piccolo lampione tutto blu.
...nessuno rispose a questa sua lamentela giustificata...nessuno lo guardò...e il piccolo lampione tutto blu decise di spegnersi..a che serviva illuminare la strada della gente se loro non lo guardavano nemmeno...se per guardarlo gli dovevano fare i dispetti...a cosa serviva più oramai se nemmeno gli uccelli lo degnavano più di un riguardo?!?
....e il piccolo lampione tutto blu iniziò a spegnersi sempre di più..la sua luce diventava sempre più flebile sempre più flebile fin quando non fu scosso da un pianto singultoso.
....allora fermò il suo spegnersi mentre sentiva un calore battergli in fondo al petto...si li proprio li...vicino al marciapede.
.....guardò in giù....e con quella poca luce rimastagli vide un uomo ed una donna abbracciati sotto di lui...lei singhiozzava sulla spalla dell'uomo..e l'uomo si appoggiava stanco addosso a lui.
...."piero ho paura...paura di non farcela a guarire...questo maledetto cancro mi sta uccidendo..ho perduto tutte le mie forze piero...no stavolta non ce la farò"
....il piccolo lampione tutto blu smise di spegnersi...vide l'uomo abbracciare di più la sua donna...accarezzarle i capelli suadenti e sussurrarle parole di forza e d'amore.
...e d'improvviso capi...capi che lui poteva fare qualcosa...poteva donare qualcosa a quelle due persone cosi tristi...e cominciò a gonfiare il suo cuore d'acciaio...e lo gonfiò talmente tanto che una luce magnifica e gialla si sprigionò dal suo lucernaio in cima al cielo.
...la donna smise di piangere.....guardò in su e vide milioni di stelle accendersi sotto i suoi occhi....la volta celeste si era colorata di giallo ancestrale solo per loro e questo lei lo capì in un minuto...
...piero piero....guarda le stelle...guardale come sono belle...le vedi...si sono accese all'improvviso..e solo per me...per te...per noi due...questo è un miracolo piero..il miracolo che solo l'affetto sincero di un cuore pulito può fare....ma....ma dove sarà questo cuore che ha prodotto una tal si bellezza per noi?!
...piero si asciugò le lacrime...e mentre se le asciugava una ne rimase attaccata al palmo della sua mano...provò a pulirsela nei pantaloni ma niente..la lacrima rimaneva li spenta e crudele...provò a scrollare la mano...ma niente la lacrima c'era ancora...allora si girò e poggiò il palmo della mano sul lampione..la lacrima scivolò su di lui ma invece di scendere salì...salì sempre più in alto....fino alla luce del lampione che brillava sempre di più...e con essa si congiunse in un cantico d'amore.
..ecco dov'è l'affetto sincero che ha compiuto il miracolo Stella..era li dietro di noi quel cuore pulito.
....ma è solo un lampione...rispose la donna soffiando via i capelli dal viso.
...è vero è solo un lampione...disse piero...ma chi l'ha costruito deve averci messo tutto il suo cuore per farlo...è un bel lampione non trovi stella??!
....si è proprio un bel lampione piero....vieni andiamo a casa...i nostri figli ci aspettano..ed io ho tanta voglia di non perdervi di vista per i prossimi cento anni....vieni andiamo piero...andiamo a dir loro che la mamma ha visto un cuore accendersi dentro un lampione....e che quel cuore le ha ridonato la gioia di poter vivere di nuovo.
....il piccolo lampione tutto blu si incamminò dietro di loro con il pensiero...niente più domande si ripromise..niente più perchè...basta un sorriso per riaccendere la fiamma del cuore pulito si disse...e la sua luce ancora oggi brilla per chi la sa vedere lungo quel marciapiede di un paese sconosciuto!!!!!!!

..njara

domenica 27 giugno 2010

Bolle di sapone..



Bolle di sapone..

pensieri confusi e distratti di njara


..una lacrima..due..forse tre..ma chi le conta più ormai..non credo mai nemmeno di averle mai contate le mie lacrime..eppure c’è stato un giorno in cui qualcuno le ha contate per me e mi ha proibito di piangere dinnanzi a lui..ma non ho pensiero di raccontare la mia storia di nuovo anche se la tentazione è forte..non ho intenzione di rimettere la testa li dentro anche se il pensiero di farlo mi sta trascinando con se..ma ho i miei figli..due per l’esattezza..e non vogliono mai ascoltarla la mia storia e magari vederla narrata qui dentro prenderebbe loro un coccolone e magari non mi rivolgerebbero più la parola o mi terrebbero il muso..o o o o ..segreti..tutto deve rimanere segreto..ma anche con loro tutto deve rimanere segreto?? O solo mio?? E allora con chi sfogarsi?? Con chi aprire il proprio cuore?? Con chi piangere magari abbracciato un po’?? perché la disperazione a volte o forse sempre non so vuole solo sentirsi consolata..
..gran brutta cosa la disperazione perché è piena e intrinseca di tristezza e di disprezzo per un passato che a volte ritorna prepotente nelle tasche del mio cuore e mi fa un male tremendo..molto male..troppo male..ma shhhh njara…shhh non parlare..non voglio ascoltare..shhh pensa ad altro..e soprattutto non raccontarlo mai a nessuno..sono cose di famiglia queste.
No questo no..i miei figli questo non me l’hanno mai chiesto..mia madre invece si..per mia madre e forse anche per mio padre tutto doveva rimanere chiuso e sigillato dentro quattro mura..ed anche per chi mi è stato compagno per 24 anni tutto doveva rimanere nel chiuso di quattro sportelli d’armadio in cui dentro però c’ero solo io.
..questo è un luogo di ricordi..qui ci sono venuta stasera per restarmene un po’ in pace..io e la mia malinconia d’annata..cacchio mi rendo conto che non mi sono mai data spazio per piangere..di tempo per piangere o per ridere o per provare emozioni di qualsiasi tipo per me non c’è mai stato.
Mamma..è pronta la cena?? njara dove sono i pantaloni?? njara è l’ora di andare a messa..njara devi andare a…
..a fare in culo debbo andare accidenti al mondo e a tutto quanto..ma preferirei invece che andarci io che ci vadino chi di me si è preso tutto pretendendo tutto e non dandomi una carezza ne un sorriso ne un abbraccio in cambio.
….eccole le ho trovate..ero venuta qui apposta..sapevo che c’erano…sapevo che..
tante cose sapevo..e tante cose ignoravo..ma andava bene cosi..a me andava bene cosi..vivevo a detta degli altri in un mondo tutto mio..un mondo spesso additato come non normale…ma cosa poi ci sia di normale a questo mondo non lo so proprio..sempre la differenza bisogna fare..sempre guardinghi tocca stare…a me non piace fare la differenza..e nemmeno sommare o moltiplicare o dividere..cosi come non mi piace veder giudicare o sottoscrivere la normalità dalla non normalità.
…e poi chi di solito sottolinea queste cose è proprio la persona più squallida e meno normale del mondo..io non ero normale a detta di qualcuno perché non facevo le differenze..perché non seguivo i telegiornali..perché semplicemente avevo le mie idee..idee non normali…ma shhh njara..non parlare..shhhh njara..in fondo cosa cerchi di più..è un gran lavoratore..che importa se ti picchia..che importa se ti tradisce..che importa se fa l’indifferente e non ascolta..che importa se non ti ama,..tanto il mondo va cosi..anche io con tuo padre cosa credi njara..anche io con tuo suocero njara cosa credi…e mio figlio..mio figlio è cosi bravo…
..quanti anni..quanto tempo..quanto mio spazio si sono presi tutti quanti..figli compresi..amici compresi..medici compresi..e li chiamano medici dell’anima..ma questo è un altro discorso che non mi va di intraprendere stasera..no non mi va per niente..sono qui per cercare un sollievo..magari un po’ di pace..magari un abbraccio dato inconsapevolmente da chi entrerà qui e leggerà qualcosa di mai detto e di cosi tanto sacrificato..ed io odio il sacrificio..odio non essere ascoltata da chi ti dice..ma io son qui..parla..ti ascolto..
..no questo non me lo dire..non voglio sentire..non voglio entrarci..non non non non..
..ok ok njara..asciughiamoci gli occhi..e prendiamo ciò che siamo venute a prendere…piccole bolle di sapone da fare..ora scendiamo in giardino mettiamo dell’acqua in questa bottiglietta..un pochino di sapone in polvere e il gioco è fatto.
..ops..manca la cannuccia per farle però..buoni tutti che la cerco eh…e dove sta??? Ma era qui..eh no dai su esci fuori..no questa non è..nemmeno questa..ahhhhhh eccoti brutta birbante..ma tu guarda dove ti eri cacciata..ed io ti ho presa..tana per la cannuccia di bambù..
ohhh..e adesso scusatemi..ma vado a fare le mie bolle di sapone.
Che dite?? Che a 54 anni non si fanno più?? Che non è più tempo per giocare?? Ma..ma allora ..forse sono davvero…una non normale…chissà?!??!?
Vado a fare le bolle..chi non è normale come me mi segua..gli altri..bhè gli altri voleranno in alto dentro le mie bolle…e loro..le bolle dico..scoppiano…sempre!!!!

...njara


sabato 26 giugno 2010

A..come amicizia!!




Si perde tempo con un voto…si perde tempo dietro ad un sito..si perde tempo dentro una parola..si perde tempo dentro un pensiero che non custodisce i tuoi segreti di sempre..segreti segreti..bugie ricami di parole che non esistono se non nella mente di chi inconsapevolmente ha cucito quel pensiero un po’ bugiardo dentro una parola che ora chiudo dentro un cassetto pieno di polvere..
Pensieri risposte bugie e maledetti incontri..poi svolti l’angolo indecisa sul da farsi ed incontri un lampione che si illumina al tuo passaggio..volgi lo sguardo serena verso un cielo pieno di pulviscoli di polvere..e allora ridi ridi ridi a crepapelle..ridi sino a non poterne più di ridere di te degli altri dei pensieri e delle voci altrui..fin quando il lampione ti accarezza la spalla e in silenzio ti fa piangere tutte quelle lacrime che hai trattenuto per giorni per anni per secoli..e piangi piangi sino all’infinito..finchè una stella non si posa sul tuo petto scaldandolo in un gesto che si chiama…AMICIZIA!!!

njara






http://www.njara.it un sito ricco di emozioni..e le emozioni sono importanti da vivere e mai da rivivere..e tutto questo è njara.it ma non è solo questo..è molto ma molto di più..perchè l'emozione corre dentro un filo che è il nostro cuore..la nostra mente..che unite insieme fanno di noi l'unica persona che in realtà siamo.

venerdì 25 giugno 2010

C'era una volta..tanto tempo fa..



C'era una volta..tanto tempo fa..

pensieri nascosti e poco scritti da njara per njara


…c’era una volta tanto tempo fa..si si cominciava proprio cosi quella favoletta che la mamma mi raccontava..ehm..scusate le spalle gente ma ero salita quassù invitata da una specie di frenesia del cuore..volevo cercare..e l’ho trovato sapete..è un piccolo libretto..uno di quelli che si colorano stando seduti per terra..ma in casa mia per terra non ci si poteva sedere soprattutto se eri una femminuccia perché sedersi per terra voleva dire sporcarsi il vestitino pulito..oppure stare in una posizione incomoda per le bambine nate in quel momento di storia e soprattutto nate in una tipologia di famiglia simile alla mia.
..niente contro i miei genitori per carità..li capisco..li discuto ma li capisco..sapete..tante volte vorrei riaverli con me…non che siano stati i genitori che avrei voluto..ma ho conosciuto solo loro come miei genitori…e a volte mi mancano.
Di mia mamma mi manca il gusto che aveva delle cose..di come le sapeva fare..di come le sapeva pensare..di mio padre mi manca..bhè di mio padre mi manca il suo viso rubicondo..i suoi silenzi no per l’amor del cielo..quelli erano troppo spessi e a volte troppo duri..ma il suo viso si..quello mi manca..la giovialità che c’era scritta nei suoi occhi verdi...il modo che aveva di lisciarsi quei pochi capelli che aveva..insomma diciamocelo..a volte mi piacerebbe davvero che fossero di nuovo con me..anche perché ormai son grande..e se dico che voglio mettermi seduta per terra..bhè la cosa non sarebbe più come era una volta..oh certo sentirei sempre mia madre che dice: “alzati njara..le signorine per bene non si siedono per terra..e poi ti sporchi tutta e non sta bene andare in giro..sporca!!”
..io ricordo invece i miei fratelli..ne ho due..loro ci potevano stare seduti per terra…bhè ma loro erano maschi..e i maschi si sa..da che mondo è mondo sono avvantaggiati per molti versi se non per tutti ad essere vivi e viventi su questo pianeta che qualcuno un giorno impropriamente ha chiamato..terra.
..li invidiavo..mi ci arrabbiavo con la mamma e forse più con il mio mondo interno che taceva per non essere rimproverato o guardato in malo modo da chi amavo..perché non capivo quello strano modo di fare..ma va da se che anno dopo anno giorno dopo giorno assimili anche se non vuoi una cultura e un modo di vivere che non ti appartiene..e di rimostranze non ne ho fatte più...e allora continuavo la mia vita facendo le cose che fan tutti solo che le facevo…di nascosto.
..la prima sigaretta..la prima volta che baciai un ragazzo..la prima cotta..il primo amore..la prima simpatia..il primo sorriso..la prima voglia di capire cosa fosse il sesso…tante cose insomma provate e sperimentate sulla mia pelle senza poterle raccontare a nessuno..
amiche..no amiche in quel periodo non ce n’erano..e poi ero cosi abituata a starmene zitta che non le confidavo..si certo si parlava di ragazzi..si parlava di poche cose a dir la verità se ci penso bene..e se ci penso bene quel periodo di storia non mi manca poi molto..oh si certo il cuore a volte anela a ritornare li..a quei momenti seduti sulle scale a confabulare con un’amica e a raccontarle di come ti eri accorta che un ragazzo ti guardava in un certo modo…ma tutto è rimasto li..su quelle scale che oggi come oggi non salirei più e non mi ci metterei seduta a parlare con chi è già stato nella mia vita anche fosse solo per un momento..di compagnia più che di amicizia..
..però poi si cresce..le sigarette continui a fumarle..anche se ora non lo fai più tanto di nascosto..ma i pensieri no..quelli sembrano non crescere con te..quelli sono rimasti in un luogo bambino..un luogo che ha paura del buio..un luogo dove tutto deve essere nascosto..perché altrimenti si viene rimproverati o tacciati a giudizio..e quei pensieri oggi fanno male..perché esistono..perché vivono..ma lo fanno in modo sbagliato..e allora su su njara..tiriamoli fuori questi pensieri..spingiamoli allo scoperto e vediamo cosa hanno in realtà da dire..forse tanto..forse niente..o forse qualcosa…ma io penso che i miei pensieri una volta liberati da quell’angolo dove parlano soltanto di doveri e di paura non siano cosi neri come pensano di essere..ma siano invece molto colorati e fantasiosi..e allora via..aria aria..niente più corde niente più catene niente più schiaffi in pieno viso niente più silenzi da rispettare..niente più divieti a cui dover chinare il capo..niente di niente se non la voglia immane di poter finalmente sedermi in terra magari pure a sedere scoperto..e farmi venire un etciùù di freddo che però sia mio..soltanto mio..e non di altri che hanno voluto insegnarmi persino come respirare..accidenti non ci sto più a questo mondo di professori e letterati anche solo vestiti di ruoli che non servono a nulla se non a sconvolgere quei cuori che vogliono vivere semplicemente..senza fronzoli ne virtù..
e allora ora..bhè ora termino qui un mio pensiero..un mio ricordo..un mio sogno in soffitta..questa soffitta che mi sta ospitando senza chiedermi nulla..ed è bello cosi..senza richieste..senza doveri..senza nulla di nulla se non il tuo sedere che seduto in terra grida un evviva al mondo per quella libertà ora finalmente davvero..mia.
..babbo..mamma…vi voglio bene.

Etciùùùù..forse ho preso freddo..ma che importa..è il mio freddo!!!!


..njara

giovedì 24 giugno 2010

Federica e la sua storia..



Federica e la sua storia..

breve racconto scritto pensato sognato da njara



...era li in attesa di un evento..un evento qualsiasi che l'avrebbe strappata a quella noiosa routine in cui navigava ormai da tantissimi anni..
federica donna di mezza età con addosso anni anni di servizio da un lavoro che non le piaceva ma che aveva perpetrato per tirare avanti una famiglia..per far contento suo padre esimio dottore degli anni '50..per far felice sua madre donna in carriera ma non troppo per quell'epoca in cui era vissuta..
sua madre ormai non c'era più..suo padre da poco se ne era andato..i suoi figli che la guardavano dall'alto in basso come fosse un maniero da poter conquistare e scavalcare e depredare senza remore alcuna..
federica si guardò le mani..poi le unghie splendidamente laccate di rosso.
un rosso che quell'anno andava molto di moda e federica adorava la moda con tutti i suoi abiti sfavillanti..con tutti quegli orpelli che la moda richiedeva ad una donna..
ma io non sono una donna pensò federica in quell'attimo di vita che la vide ai piedi di una scrivania rococò..ultimo regalo del suo papà.
si sedette federica quella mattina..si sedette accavallando le gambe e stirandosi un po' sulla poltrona..
una poltrona alla moda anche lei..
sembrava stonarci di primo acchito in quell'ambiente..
un ambiente soft ma ricco di opulenza..
un ambiente in cui federica si era trovata bene sino a qualche giorno prima..
un giorno dopo l'altro..un momento dopo l'altro..ma quel giorno..
federica chiuse gli occhi..anzi li serrò i suoi occhi marroni come il miele d'agosto..e ripensò a quell'uomo..
era un omino buffo..ma no no questa è un'altra storia pensò fra se la scrittrice che ad un'ora inopportuna per la gente di tutti i giorni stava scrivendo un altro capitolo della sua vita..
un capitolo inopportuno..
un capitolo solitario..
un capitolo..e basta.
si fermò la donna quella notte..federica era ancora nella sua penna..o per meglio dire dentro i tasti di un computer portatile regalatole da suo figlio qualche anno prima..
prese una sigaretta..l'accese..si fece del caffè..lo bevve..poi pensò al finale da dare a quella storia ma di finali non gliene vennero nemmeno l'ombra..
forse non so più scrivere pensò raccapricciata..
ma se non sapessi più scrivere cosa mi metterei a fare?? pensò impaurita e nervosa la donna..
guardò il fumo uscire dalla sigaretta poggiata con naturalezza dentro un posacenere tutto giallo..
lo guardò e lo riguardò..vide anelli di fumo uscire da quel piccolo tubicino di carta..poi gli anelli scomparvero..e la sigaretta lentamente morì su se stessa..
carla..cosi si chiamava la donna ebbe paura..paura di terminare come quella sigaretta che sino a cinque secondi prima aveva prodotto incredibili e perfetti anelli di fumo..poi per noncuranza o forse solo per malia si era spenta nel giro di un nano secondo senza la possibilità di riaccendersi un'altra volta ed un'altra volta ed un'altra volta ancora..
ma la paura lentamente scomparve dal suo cuore quando guardò il pacchetto accanto a lei..ce ne erano cosi tante ancora li dentro da fumare..e poi come aveva potuto paragonare la sua vita ad una stupida sigaretta fatta di carta e fumo??
come come come quasi gridò istericamente quella notte carla frastornata all'idea di essersi lasciata trattare da tutti come quella nuvola di fumo che quel pezzettino di carta aveva prodotto pochi minuti prima..
lei non era una nuvola di fumo..lei non era una sigaretta da fumare e da dimenticare poi schiacciata dentro uno stupido posacenere..
lei era una donna..
e che donna pensò carla dentro un sorriso che le risvegliò la gioia di vivere..la stessa gioia di vivere imberbe che provava ogni qualvolta apriva gli occhi al mondo la mattina..
la stessa gioia di vivere che provava ogni sera quando accucciata dentro il suo letto sentiva gli occhi stanchi chiudersi dentro un sonno che l'avrebbe portata ad un sogno..
il sogno di vivere lontana di li..
il sogno di andarsene lontana di li..
da quel paese..da quella sedia cosi informe per il suo corpo stanco..da quella scrivania cosi malamente montata da suo figlio..
via via via..lontana lontana da tutto e da tutti..anche da se stessa...sopratutto da se stessa..una se stessa sconosciuta..una se stessa che si era impadronita della sua vita tanto e tanto tempo fa..
e mentre pensava a tutto questo federica le venne in mente..e con essa il suo finale..
si avrebbe scritto che...

ma questa è tutta un'altra storia..cosi come d'ora in poi sarebbe stata la sua vita...

tutta un'altra storia ancora da scrivere.

..njara

mercoledì 23 giugno 2010

eleonora e l'anello..



Eleonora e l'anello..

piccolo racconto scritto sognato pensato da njara


...eleonora non sapeva proprio dove metterlo quell'anello che aveva trovato per strada in un giorno di maggio..
pensò di portarlo ai carabinieri ma non aveva voglia di farlo..
se lo tenne invece in mano per un po' ad occhi chiusi..poi con il sedere sprofondò nel divano di casa e birba la sua gatta siamese le si mise vicino a ridosso del suo corpo..
togliti dai disse eleonora spostandosi un po'..mi fai caldo..
ma birba sorniona ed intraprendente non si mosse nemmeno di un millimetro nella direzione che avrebbe voluto eleonora..anzi le si accostò ancora di più se possibile..
ohh con voi gatti non si discute eh gridò la donna alzandosi di scatto..
girellò qua e la per la stanza sempre tenendo quel po' po' di roba fra le mani..
si avvicinò alla finestra..il caldo sole di maggio le tenne per un momento compagnia.
il viso di eleonora si imporporò di rosso alla vista di un giovane meccanico che risaliva la collina..
e questo dove va?? si chiese la donna mettendosi dietro le tende buone del salotto.
chissà dove va le sparò una vocina maliziosa..viene qui dove vuoi che altro vada?? viene a riprendersi l'anello che tu hai rubato continuò la vocina diventando ancora di più maliziosa ed accusatrice.
eleonora si ritirò ancora di più dietro e dentro quella voce che la perseguitava da anni..
e pensare..
ma no eleonora non ci voleva pensare perchè sapeva che pensandoci si sarebbe messa nei guai da sola..
era troppo presto ancora..o forse troppo tardi..o forse..
il giovanotto passò senza fermarsi..però poco dopo il campanello di casa suonò.
birba la gatta saltò giù immediatamente ed andò miagolando verso la porta..
shhh..sei peggio di un cane tu..le intimò eleonora mettendosi un dito davanti la faccia..shh vuoi star zitta..
ma nel dirlo non si sa perchè o per come si trovò con la maniglia della porta fra le mani ed il giovanotto comparve in tutta la sua mole davanti a lei.
desidera?? chiese eleonora di soprassalto mentre birba come farebbe un buon cane si era accostata all'uomo e gli annusava i pantaloni.
vieni qui tu..disse la ragazza in preda ad un tremito incontrollabile.
e se fosse stato davvero il padrone dell'anello.
ma non era il padrone dell'anello..era solo un ragazzo nuovo di città che si era perduto cercando una macchina da riparare..
eleonora si mise a ridere cosi di gusto guardando la faccia di lui che seguiva i movimenti di birba e la sua incontrollabile risata..
ho detto qualcosa di spiritoso?? chiese il ragazzo allungando una mano e presentandosi.
piacere io sono sergio..
ed io eleonora..piacere signor sergio..e fra una risata e l'altra gli indicò l'indirizzo esatto della macchina da riparare.
sergio se ne andò quasi mortificato da tutto quel ridere che aveva visto negli occhi di quella ragazza.
una bella ragazza non c'è che dire pensò l'uomo allontanandosi dietro la collina..bisognerà che io la rincontri..chissà se è sposata o fidanzata..o..??

mille domande..mille perchè..mille vocine spesso inutili dentro la nostra testa ed il nostro cuore..vocine pensieri che fanno fermare l'onda vera di un'emozione..qualunque essa possa essere..perchè ricordiamoci che un'emozione va sempre vissuta e non fermata da stupide retoriche..di società.

...njara

martedì 22 giugno 2010

fame di felicità..



Fame di felicità..

racconto scritto pensato sognato da njara

..era un grande albero..uno di quegli alberi maestosi che la gente ormai non pianta più nel suo giardino..ma lola lo aveva piantato tanto tanto tempo fa..ed ora eccolo li..albero gigantesco e primaverile che con i suoi rami abbracciava quasi tutta la casa se non fosse stato per quel piccolo ramo un po' distorto che di foglie non ne faceva nemmeno una da anni a quella parte..
lola lo guardò quella mattina di dicembre..ma forse era aprile oppure maggio..e guardandolo si rese conto che quel ramo era ora di tagliarlo..di gettarlo via lontano da se..
le faceva male il pensiero perchè toccare quell'albero era come toccare una parte di se stessa..
lo avevano piantato lei e suo padre..e suo padre ora non c'era più da qualche tempo..
ma si mise in moto lo stesso lola quella mattina ricordando le parole di suo papà che le dicevano sempre che i rami secchi vanno tagliati.
non le aveva mai spiegato il perchè..ma suo padre di perchè non ne spiegava mai a dir la verità..lui diceva e gli altri obbedivano senza domande..
ma suo padre non c'era più..che senso aveva ancora obbedirgli si chiese lola che con la sega in mano stava approntando la scala sotto l'albero..
salì alcuni gradini..poi ridiscese..riguardò l'albero da sotto in su..posò la sega..alzò le spalle..
no non dava nessun fastidio quel ramo senza foglie in mezzo agli altri rami..nessun fastidio..e pensò a suo padre..e si disse che se tagliava quel ramo secco era solo perchè suo padre avrebbe voluto cosi..ma lei non era suo padre..e quindi prese la scala..la ripose in cantina..prese la sega la ripose nel sottoscala e con un sorriso si avvicinò all'albero facendogli una carezza sulla corteccia quasi a dargli amichevolmente una pacca sulla spalla..
poi con lo stesso sorriso si avviò verso casa..
le era venuta fame..ed era tanto tempo che lola non provava fame...
già..come quel ramo che non metteva più foglie da tanto tempo..
si preparò un panino grande grande..fatto di prosciutto e mortadella insieme..ne aspirò un boccone..lo masticò..lo deglutì..ed il sapore che le provenne dallo stomaco le fece uno strano solletico di piacere..
si rizzò...si ricompose..bevve un sorso d'acqua a cui aggiunse un poco di vino..
buono il vino pensò..
chissà perchè non l'ho mai bevuto prima si chiese in un sospiro...
già..papà..
le donne che non dovevano bere vino nemmeno a tavola..
già..papà...
se ne versò un altro goccetto..ma questa volta da solo..senza acqua..scese le scale..andò in direzione dell'albero insieme al bicchiere..e con una mano alta brindò a se..all'albero..ed al papà che non c'era più e che non le poteva ordinare più nulla..
e mentre il vino le scendeva in gola si accorse che su quel ramo era spuntata una gemma..piccola piccola..imberbe forse nemmeno serena..ma era una prova che la vita continuava a dispetto dei saggi popolari e degli ordini di suo padre..
e con un sorriso si accorse di avere ancora fame..di avere tanta fame..fame di vivere..fame di..felicità.

..njara

domenica 13 giugno 2010

UN GESTO D'AMORE..



Un gesto d'amore..

racconto scritto pensato sognato da njara

....una foto..un click...il respiro distratto del fotografo mentre la sposa si mette in posa audace e veritiera..ecco il sorriso..ecco il movimento..lui lo coglie..lei è impreparata al gran passo..il fotografo sorride fra se..chissà cosa l'aspetterà domani..poi sposta l'obbiettivo verso di lui..è un principe..o almeno gli somiglia molto..ma com'è fatto un principe pensa il fotografo mentre con uno scatto li mette insieme..lei è una damigella di corte..lui un principe..la bella e la bestia..cenerentola con una scarpina diversa da quella di cristallo..l'ultimo ballo c'è stato ieri sera..chissà se lei è rientrata entro la mezzanotte..il fotografo fa un altro click poi si prepara a seguire gli sposi dentro un antro magico..quello dei sospiri e delle carezze mai date ne ricevute..scorge una lacrima il fotografo dentro l'obbiettivo..è una lacrima di lei..lui sorride ancora..è pieno e gonfio di avere una sposa cosi bella..chissà perchè quella lacrima..chissà perchè lui sorride senza sapere che vicino ha una principessa che ancora deve sbocciare...già chissà se lui sa che quella principessa un giorno potrebbe scoprire che lui in fondo non è altro che un ranocchio a cui nessuno darà un bacio d'amore per trasformarlo in quel che lui già si sente in realtà..un principe travestito da ranocchio a cui una principessa ingenua ha provato a mostrargli un po' d'amore!!!!!

....clik clik clik...una foto..un sorriso..un gesto d'amore!!!!!!!

..njara

venerdì 11 giugno 2010

Una piccola spiaggia..



Una piccola spiaggia..

scritto pensato sognato da njara

Una piccola spiaggia..un castello fatto con la sabbia..un piccolo bambino gioca sulla riva..bagnanti assiepati e solitari cercano parole e conchiglie che spesso il mare trasporta con se..
la notte è ancora lunga sembra dire la luna al sole che la guarda stupito..
è giorno da un pezzo mia cara amica risponde il sole mentre splende in tutto il suo fulgore..
ti dico che la notte è ancora lunga amico bello..credimi ogni tanto..
io credo in ciò che vedo..ed ora è giorno..forse con un paio di occhiali bella signora staresti meglio e diresti meno castronerie..
ahah scemo risponde la luna dandogli una pacca sulla spalla con una piccola stellina..tu si che ci sai fare con le donne..
grazie risponde il sole arrossendo uno dei suoi raggi.
Uff che caldo..
è vero sembra più caldo adesso..
un uomo..una donna..che si parlano in silenzio e con fatica pesano le parole che dicono.
Il sole guarda quei due volti cosi abbronzati..poi infiacchito da quello sguardo dice..
forse hai ragione tu luna..è ancora notte..sopratutto per quei due laggiù..li vedi??
no amico mio..quei due laggiù son soltanto due persone che non conoscono ne giorno ne notte...
ma quante ne sai tu amica mia??
io?? noooo..non ne so tante..però conosco l'animo umano..e quei due farebbero meglio a raccogliee conchiglie invece di continuare a stare insieme per inedia o per sfiducia..
il sole ascoltando la sua amica piega il capo un po' e sorridendo allunga un raggio e le abbraccia le spalle solitarie..
giù le mani vecchio mio..giù le mani...
ma io..
ma io...ma tu..luna e sole non staranno mai insieme pur vivendo insieme..ma almeno si parlano..litigano..scherzano..ma ognuno fa vita propria..anche se abitiamo nella stessa casa..
nello stesso cielo vorrai dire..
casa..cielo..che differenza vuoi che faccia quando l'amore o l'amicizia stanno insieme??
il sole si nasconde dietro una nuvola..la luna si affaccia un po' di più..prende il sole per mano e lo porta lontano lontano dietro una montagna e li si abbracciano felici all'insaputa di tutti mentre una leggera pioggia bagna la spiaggia..il castello incantato di sabbia e due persone che allontanandosi rimangono ferme dentro un silenzio che non coglie una conchiglia nemmeno per ricordo.

..njara

mercoledì 9 giugno 2010

C'era una volta..una volta non c'era..




c'era una volta..una volta non c'era..
racconto scritto pensato e sognato da njara


.....c'era una volta in un paese lontano lontano un piccolo re di montagna....oh non uno di quei re con corona e mantello...ma un re particolare...era un re leone...eddai lo so che qualcuno ha già scritto questa favola..ma che importa disse la nonna al nipotino che la riprendeva ogni volta che lei tentava di raccontare...il bambino allora ossequioso nei confronti di quell'anziana signora dallo sguardo pulito...chinò il capo e le chiese di perdonarlo per essere sempre cosi affrettato nel risponderle...allorchè la nonna lo guardò e con un sorriso di dispiacere gli disse..."non chiedermi scusa per un qualcosa che sicuramente rifarai!!!!"
...il bambino la guardò a lungo...poi scostò la sedia dal camino e si allontanò nella nebbia di ottobre....passò del tempo e del bambino non si seppe più nulla nel paese circostante alla casa della nonna....l'anziana signora sorrideva ogni qualvolta qualcuno le chiedesse di suo nipote..e nel sorriso c'era la solita risposta..."tornerà...tornerà perchè sa che gli voglio bene..è scappato proprio per questo..per il bene che gli porto..!!!!"
...la gente la guardava stranita e pensava che era un po' folle e pazza...ma l'anziana signora continuava a sbrigare le sue faccende giornaliere....dava da mangiare al cane...spazzava i pavimenti e faceva giardinaggio..coltivava tulipani e magnolie...ed erano le più belle che la natura potesse aver donato all'uomo in un impeto d'amore..
....ma la strada del paese era lunga e astiosa per l'anziana signora che preferiva i suoi libri di favole alla gente del paese stesso...fin quando un giorno da lontano non apparve una figurina piccola piccola...era il nipote malandrino che ritornava al bene natio..un bene difficile da dimenticare per chi lo aveva conosciuto anche fosse solo per un istante...un bene che regalò un vestito nuovo all'anziana signora che in un gesto di sconforto e bene insieme raccolse un tulipano rosso rosso..se lo appuntò al petto insieme alla preziosa fragranza della magnolia..quindi iniziò a camminare verso il nipote che si faceva più grande ad ogni passo che faceva...nonna e nipote furono uno davanti all'altra come in un duello sotto il sole d'agosto...poi gli occhi di lui si abbassarono insieme alla sua testa color corvino...l'anziana signora allungò una mano...gliela passò fra i capelli che odoravano di mare....poi se lo tenne stretto stretto al cuore...e la gente che passava di li scuoteva il capo rosa dall'invidia e dalla rabbia..."aveva ragione la vecchia pazza e un po' folle"... disse qualcuno accartocciandosi le mani e rimanendo in silenzio ossequioso difronte a quelle due teste chine l'una nelle braccia dell'altro.

...njara

martedì 8 giugno 2010

L'insieme di me e di te..




L'insieme di me e di te..

racconto scritto..redatto e sognato da njara

..quella maniglia girata…la guardo da più di un’ora ma niente…il cervello non mi funziona per alzarmi da questa sedia e rimettere a posto le cose lasciate in disordine da te….che ci vuoi fare caro enrico il tempo è passato ed io sono diventata cosi vecchia in un minuto che non so riconoscermi se solo mi guardassi in uno specchio adesso….
.oddio nemmeno l’italiano so’ più parlare…frasi sconnesse e senza senso mi escono dal buio di un silenzio immemore che mi ha visto prigioniera degli ultimi minuti di vita trascorsi insieme….tu che sbatti la porta io che me ne vado da te anzi tu che te ne vai da me senza una parola senza uno sguardo senza niente di niente che sia noi due messi insieme…già insieme…strana e qualunquistica parola di sette lettere che qualcuno mi ha fatto adoperare troppo spesso in questi ultimi tempi….
..pensavo che insieme fosse tutto….pensavo che insieme fosse tanto…pensavo che insieme fosse un discorso da fare insieme..invece è stato solo un discorso proseguito da sola…parlato da sola…vissuto da sola….tutta da ridere eh…..si tutta da ridere se non ci fosse del dolore immane mentre guardo quella maniglia che ancora odora del tuo profumo…un profumo che non riesco a dimenticare..non ancora non ancora….ma in fondo sono solo passate tre ore dall’ultimo momento che ti ho visto….oddio le lacrime no…tu non le sopporti le lacrime..ma che importa ormai…a me no sicuro…a te nemmeno visto che hai girato la maniglia di quella porta e nemmeno un addio hai lanciato nella mia direzione….nemmeno un tiepido ciao…niente..il silenzio assoluto legato dentro uno sguardo di rimprovero per me che ti guardavo senza capire il motivo di quella valigia ai tuoi piedi.
Pensavo…si pensavo che te ne stessi andando per uno dei tuoi soliti ennesimi viaggio di lavoro….viaggi che non mi hanno mai vista insieme a te…ma già..che ci veniva a fare una donnetta come me con un magnate della finanza come te??!?
..ti avrei fatto sfigurare e tu non l’avresti mai concesso ne permesso..e poi perché avresti dovuto farlo visto e considerato che sono ….anzi che ero la tua amante e non la tua compagna di letto ufficiale…
…ufficiale o officioso??!?.….come si dice??!…ma che importanza ha come o non come si dica qualcosa che io non sono mai stata per te…eppure lo avevi promesso….
Ahahahaha…che ridere andrea…no Enrico…ti chiamavi Enrico…andrea nn è nessuno….è stato solo un mezzo per farti ingelosire di qualcosa che vedevo andare alla deriva…me stessa.
….ma esiste una me stessa…o esiste solamente una donna che da più di un’ora è seduta davanti ad una porta semichiusa a chiedersi un perché senza risposta..a ridere di se stessa e a compatire chi se n’è andato senza un briciolo di rabbia orgogliosa??!….no una me stessa non esiste…esisto io….già io…stupida donna di quarant’anni andata ad innamorarsi di un uomo di cinquanta che ha preso tutte le sue più belle cose e poi se n’è andato senza nemmeno chiudere la porta dietro di se….come a significare che ritornerai….ma io lo so che non ritornerai…e poi anche se lo facessi sarei io stavolta a non volerti….
….l’ennesima favola che non si vuole compire…io che non ti voglio…ma perché mi racconto favole a lieto fine che poi un lieto fine non hanno mai?!??….mi hanno insegnato ad ascoltarle le fiabe…ma è troppo tempo che nessuno me le racconta più…..o forse sono stata io a non averle sapute ascoltare…o forse invece le ho ascoltate anche troppo!!!
….quanti forse inutili nella mia vita e nel discorso di una testa che non vuole ragionare alzarsi girare quella stupida maniglia e sbatterti la porta addosso..
ma ora lo faccio…si ora lo faccio…ecco mi alzo Enrico..mi avvicino alla porta Enrico…prendo la maniglia fra le mani Enrico…chiudo la porta Enrico..chiudo l’amore che provavo per te Enrico…e quasi quasi me ne vado con andrea….ma andrea non esiste…era solo l’ennesima favola che mi raccontavo da sola sperando e credendo che l’attenzione di un altro uomo per me ti avesse fatto aprire gli occhi e allargato le braccia verso di me…ma non è stato così…tu non hai creduto alla favola di andrea.. allora sai che ti dico Enrico….che la porta…quella porta che sto guardando da più di un’ora è per sempre chiusa per te e per me…una porta da chiudere finalmente insieme….e come vedi la parola insieme ora ha un senso….il senso di vivere finalmente in pace con me stessa lontano da chi non ha avuto voglia di vivere l’insieme di noi due insieme.

..njara