martedì 22 febbraio 2011

semplice..perchè era semplice..




semplice..perchè era semplice

di njara


...semplice perchè era semplice..
difficile perchè spesso le persone rendono tutto difficile per poi scoprire che ciò che ti dicono è difficile già loro lo fanno da tempo..
invidia..lunga parola di poche lettere ma con messaggi indecifrabili quando percorre il viso di qualcuno..

NESSUNO DEVE ESSERE PIU' BRAVO DI ME..
NESSUNO DEVE ESSERE PIU' RICCO DI ME..
NESSUNO NESSUNO NESSUNO..

e si va avanti fra strofe di canzone e poesia sin quando un brutto giorno ti rendi conto di quanto tu sia mortale come tutte quelle persone che non vorresti che arrivassero mai la dove sei arrivato tu.

ma il carattere non cambia ne dentro una malattia ne dentro una morte..il carattere resta immutato..e si continua ad invidiare..a provare rancore..amarezza...anche se c'è ancora chi dice in questi anni 2000 ed oltre che quando passi qualcosa di brutto c'è chi cambia in meglio..

fole..semplici fole quotidiane scritte in milioni di libri..dette in miliardi di lingue..sussurrate dentro televisori accesi che fanno solo rumore..

ed il rumore quando è SOLO..è davvero..BRUTTO.

..njara

domenica 20 febbraio 2011

In silenzio..




In silenzio..

di njara


...in silenzio se ne era andata..cosi senza dire una parola aveva lasciato suo marito sua figlia e suo figlio..ma in silenzio aveva fatto rumore..cosi rumore che tutti si erano svegliati da quel lungo sonno che intorpidiva le loro menti..
avvocati maestri diavoli in persona non avrebbero potuto trattenere il suo pianto..la sua sete di vendetta e di giustizia per un qualcosa che le era stato tolto..
fabrizia era cosi..calma di mattina..agitata di sera.
lunghe attese dal medico poi il responso..
lei è incinta signora..
cazzo aveva 50 anni si era detta..
io incinta a 50 di quel..di quel..
la parola non le era uscita..le era uscito solo un tiepido ma fragoroso singhiozzo..
ed ora chi glielo avrebbe detto a suo marito..ai suoi figli che lei era incinta??
camminò a lungo quel giorno la donna tenendosi la pancia ma mai accarezzandola..
si sedette poi su una panchina lungo il mare e sospirò piangendo di nuovo quando un aquilone sorvolò l'aria ed un bimbetto si accostò a lei tenendo il filo in mano..
lo guardò fabrizia..guardò lui e guardò i suoi genitori..gente normale..gente tranquilla..gente gente gente..
si accasciò sulla panchina priva di sensi..ma i suoi sensi erano all'erta come non mai perchè quando una voce le chiese se andava tutto bene lei si riscosse e si rimise in piedi in un momento.

ecco..aveva deciso..avrebbe abortito in silenzio senza dirlo a nessuno..poi..

ma quel poi non c'era stato e lei se ne era andata senza abortire ma anche senza di loro che non l'avrebbero capita che l'avrebbero derisa che che ed ancora che..


ecco il rumore che fece quella notte quando in punta di piedi prese le valigie che aveva preparato ed in silenzio aveva aperto la porta di casa e si era infilata dentro un taxi che la condusse all'aereoporto..

dissero poi che se ne era andata via quella puttana..si dissero proprio cosi i suoi familiari.. e lo dissero in tono scherzoso e denigratorio nei confronti di chi li aveva mantenuti e cresciuti per un'eternità..

no signori miei il mondo non è giusto..le persone non sono giuste..ma lei ebbe una femmina..e la chiamò..serena..perchè serena era diventata lei lontano..da tutti loro.

...njara

martedì 15 febbraio 2011

la cicala..e la formica..



la cicala..e la formica

pensiero scritto sognato ed ideato da njara



..la cicala cantò..la formica silenziosa pensò ad una favola di tanti anni prima e nel pensarla sorrise dentro di se rosa dalla gelosia per il canto della cicala..lei non sapeva cantare..sapeva solo emettere un suono stridulo e lavorare..ecco cosa sapeva fare..ecco cosa le avevano insegnato miliardi di formiche come lei..cantare no.
lavorare si.
ma ecco che un temporale scoppiò in quel prato dove una cicala cantava ed una formica lavorava emettendo un suono stridulo in attesa di una vendetta che non sarebbe venuta se non quando qualcuno leggendo un libro e ricordando quella fiaba potesse pensare che..
ma un fulmine colpì la cicala che emise un fremito e sospirò accasciandosi al suolo..la formica allora vide che vendetta era compiuta..ma poi pensando al canto incompiuto si rattristò riflettendo che quello della cicala era un canto vero..il suo pensiero invece era un pensiero triste e vendicativo e issando un chicco di grano sulla sua schiena pensò che il suo rifugio era vicino..e che miliardi di formiche l'avrebbero festeggiata per quel bottino che non cantava ma che sarebbe servito per i mesi più freddi..
accellerò il passo la formica ma d'improvviso si fermò ascoltando un canto che proveniva dal bosco li vicino..
impallidi la formica..un'altra cicala stava cantando e lei non poteva farci niente..nemmeno un altro fulmine poteva farci qualcosa perchè di cicale ne è pieno il mondo e di formiche anche..
e allora a che serviva la sua gelosia??
e sognare la sua vendetta a che sarebbero servite??
triste ed infelice proseguì il suo cammino..si molti l'avrebbero festeggiata al suo ritorno ma questo non le bastava..o forse si..si forse si.. se solo avesse ricordato chi fosse lei..cosa volesse lei..

allora senza forse avrebbe...finalmente sorriso.

..njara