martedì 17 maggio 2011

grazie carla..



















Il silenzio dei pensieri…

Di njara



Una goccia
Un mare
Una stella
Il silenzio dei pensieri
che spezza l’aria circostante
Un bacio
Una nuvola
Il sospiro sommesso
di un gatto in amore
Un cane
Un uccello
Il mare della vita
Tu!


questa è una poesia che dedico a carla..un'amica di bloggher..un'amica che mi ha voluto dedicare oltre che delle pagine intitolate a me anche il suo tempo prezioso..grazie carla..

..njara

qui c'è il link..

http://lavostraarte.blogspot.com/

mercoledì 11 maggio 2011

eccoci qui..




eccoci qui..

di njara



..eccoci qui..amici amanti forse solo conoscenti ma insieme su una strada che non sappiamo dove porta..su una via che non conosciamo per niente bene..ma abbiamo deciso di cambiare..di svoltare a destra invece che a sinistra amico mio..si dice che le scelte si pagano qualunque ne sia il prezzo..ma li in quel bivio fra i cartelli eleganti e scarabocchiati non c'era nessun listino di prezzo altrimenti avrei scelto il meno caro..il meno esoso..il meno di tutto perchè in questo momento non mi posso permettere di pagare nulla..e tu..tu amico mio ti puoi permettere di pagare anche per me dovesse essere necessario??
è solo un'ombra..un'ombra fresca e gentile che mi segue proprio come un'ombra..ed io come un bambino vigliacco le parlo le chiedo e le dico..
due lacrime mi scorrono sottili mentre penso a quanto mi sono sacrificata..a quanto ancora mi sacrifico per tirare avanti..
perchè gli altri si ed io no??
e mentre me lo chiedo l'ombra amica mi segue..mi sorpassa..mi sta di fianco..poi si rimette dietro di me..
ohh potessi essere un mago ombra mia..farei apparire cosi tanto denaro da rendermi tranquilla e sicura per una volta almeno..ma non sono un mago..sono solo una donna che si è spremuta tutto quello che aveva pur di andare avanti senza chiedere..a testa alta senza chiedere..
ed ora??
ora mi ritrovo di nuovo davanti ad un bivio..ma che dico un bivio??
qui ci sono solo io..niente bivio..solo una strada che mi ha visto stanca ed affannata..
ma tu ombra continua a seguirmi anche mentre mi riposo un po'..
almeno l'ombra non si paga...forse!!!


buona primavera di maggio a tutti

..njara

giovedì 28 aprile 2011

eppure erano amiche..



eppure erano amiche...

di njara



...eppure erano amiche pensò il pittore dipingendo una sedia un tavolo e quattro carte da gioco..
certo eppure erano amiche pensò la donna sollevando la tovaglia per togliere le molliche superstiti di un pranzo luculliano..
ma si dai che erano amiche ribattè rosetta versando del vino a suo marito che la guardava compiaciuto..caspita il pranzo che aveva preparato era stato ottimo e invitante..ma poi l'uomo sorvolò il pranzo e pensò ad elisa distesa nel letto accanto a lui...e mentre guardava la bocca di sua moglie muoversi pensò che elisa era la migliore amica di rosetta..
rosetta che parlava..rosetta che rideva..rosetta che piangeva..rosetta che inveiva contro una donna che aveva tradito la sua migliore amica andandosene a letto con il marito di lei..
che storie assurde che succedono vero mario?? chiese rosetta allargando i suoi occhioni azzurri un po' all'insù.
che hai detto anima mia?? chiese l'uomo alzandosi precipitosamente da tavola per mascherare l'orgoglio ed il disagio che provava dentro di lui..
ho detto che accadono storie assurde mario ribattè la donna un po' indispettita ma tanto innamorata di lui..
ohh lei lo sapeva benissimo che mario la tradiva con chi gli capitava..
ma poverino..lui era fatto cosi..
era un bambino in quel caso..era un uomo..e come tutti gli uomini tradiva e si comportava da bambino..e lei come tutte le donne innamorate si comportava da mamma e da infermiera per non dire da tutrice affannata..

discorsi..piccoli paragrafi di vita che costellano la vita di molte molte coppie che si dichiarano innamorate..
lei sa..
lui fa..

lui sa..
lei fa..

e si va avanti..dichiarando che la propria famiglia è la migliore..oppure dichiarando e sospirando che il proprio o la propria compagna ci fa soffrire..ma tanto cosa si può fare se lui o lei è fatto o fatta cosi??
l'amore è anche questo dicono..ci si sacrifica..si soffre in silenzio..

e l'amicizia in tutto questo ambaradan di coppie malefiche..dove sta??
ma naturalmente nel letto di lui o di lei..e dove altro sennò??

ma l'amicizia allora è..uno schifo come l'amore penso mentre un gatto mi sfiora una gamba e dondolandosi miagola un po'.



un sorriso a voi..

..njara

venerdì 22 aprile 2011

e guardi un fiore..




e guardi un fiore..

di njara



..guardi un fiore...lo guardi da lontano e ti immagini chissà cosa e chissà chi..poi ti avvicini e scopri che quel fiore è più brutto di quello che avevi immaginato..è un fiore qualunque anche un po' spezzato e con il gambo mal messo..ma da lontano ti piaceva..ti sembrava qualcosa che non avevi mai visto in vita tua..ora sei li..ai piedi di quel fiore sbucato da un pavimento qualunque anche poco pulito ma sempre di un pavimento si tratta..e si dice che un fiore nasca anche in mezzo al cemento e tutti li a credere che sia una cosa strabiliante e poco vera ma tanto fortunata ed audace ad incontrare un fiore che nasce in mezzo al cemento..
riguardi il fiore..ti allontani e ti giri a riguardarlo..ora nemmeno da lontano lo trovi bello ma è solo un'immagine sbiadita nella tua mente..
e prosegui il tuo cammino imperterrita pensando a quante volte hai creduto a storie che ti presentavano un fiore nel deserto della vita come se fosse l'oracolo di delfi o la fortuna improvvisa che vuole bussare alla tua porta..
alzi le spalle e continui il tuo cammino poi ti rigiri..ora sei abbastanza lontano da quel fiore ma lo cerchi con lo sguardo sperando capendo che quella vista non ti porterà nulla di buono se solo i tuoi occhi lo trovano..
ma il fiore non c'è più..al suo posto c'è l'orizzonte..cosi come l'hai sempre visto..un orizzonte pieno di case e di cose..un orizzonte pieno di alberi e di strade..un orizzonte che conosce primavere ed estati..un orizzonte che ti guarda sornione attendendo la tua fantasia distratta che lo dipinga come un orizzonte a strisce a quadri o chissà come..
lui è li che attende..tu sei li che cammini..chissà forse un giorno vi incontrerete..e saranno due sguardi..due pesi e finalmente una misura soltanto.

buona pasqua a chi passerà di qui..

..njara

giovedì 7 aprile 2011

Tutto tacque...




tutto tacque..

di njara

...c'era una volta un fiore che solitario e silente se ne stava a guardare la brughiera intorno a lui..
non era felice quel fiore..era solitario o forse soltanto solo..e pensare che intorno a lui di fiori di alberi di cielo di natura tutta ce ne era tanta ed ancora tanta..ma lui si sentiva solo come un papavero in mezzo a delle giunchiglie sue nemiche..

ma che dici mamma?? i papaveri e le giunchiglie sono fiori che vanno d'accordissimo esplose matteo in un sussurro prima di addormentarsi.

era sera..una sera come tante e gianna si sentiva sola proprio come quella margherita di cui aveva appena accennato la favola..
gianna era una donna forte..almeno cosi dicevano tutti.. ma quei tutti l'avevano abbandonata da sola con un bambino ancora in fasce quando suo marito con un'altra donna se ne era andato..
la sua migliore amica..
a quel pensiero gianna prima rise poi iniziò a piangere affondando la testa nel cuscino..

la mattina la trovò cosi..dormiente e piena ancora delle sue lacrime..
i primi raggi di sole le baciarono il viso ed accarezzarono i suoi capelli ancora tinti di sonno..
matteo aveva ancora gli occhi chiusi..sognava..ancora sognava..ed era giusto cosi..cosi come era giusto che quel principe che da cavallo scese baciò il volto incorniciato di pioggia di gianna che in un sussulto del cuore si svegliò felice e fremente..
andò in cucina gianna..preparò la colazione gianna..poi guardò fuori della finestra..
un timido sole apparve all'orizzonte..una goccia di rugiada era ancora sui vetri mattutini...gianna si rese conto di avere il viso disfatto che la guardava al di la dei vetri..

tutto tacque..tutto riprese vita..tutto tutto tutto.. il caffè fece capolino dalla macchinetta ancora sul fuoco..il profumo invase la stanza..e mentre gianna si versava quel liquido dentro una tazzina qualcuno suonò alla porta..

forse era il principe..o forse era solo un vicino di casa che chiedeva un po' di zucchero.. gianna non aprì quella mattina..si gustò il caffè..accese una sigaretta ed in silenzio...SORRISE.


..njara

giovedì 31 marzo 2011

chissà perchè...




chissà perchè...

scritto pensato sognato da njara



...scontata..banale..retorica.. maria anna non si era mai resa conto di quanto lei fosse banale scontata retorica..
se ne accorse un giorno mentre spolverando il piano toccò un tasto..il solito tasto..che emise un suono stridulo e cupo perchè maria anna non sapeva suonare.
lo faceva praticamente sempre..perlomeno ogni volta che spolverava il piano..
era un bel piano non c'era nulla da dirgli..maria anna lo aveva comperato in un momento di pazzia..questo si era sempre detta ogni volta che lo guardava o che ne parlava con qualcuno..

con qualcuno...maria anna non aveva molti amici o amiche..aveva qualcuno a cui voleva bene questo si..ma non aveva un amore..e quel piano lei lo aveva comperato apposta..proprio in vista di un futuro amore che sapesse suonarlo...
ahahah che scema che era rise sottovoce la donna mentre toccava la superfice nera e lucida di quello strumento che molto probabilmente nessuno avrebbe mai suonato.

ma era un suo sogno..ed i sogni vanno coltivati...

forse allora se lo annaffio un po' invece di suonarlo..

e riprese a ridere ma stavolta più forte...

chissà perchè le battute le venivano cosi di rado?? mentre invece la retoricità le veniva cosi spontanea?? i soliti gesti..le solite parole..e magari i soliti pensieri.. quelli arrivavano sempre..di continuo..come un getto d'acqua libera a cui nessuno riesce mai ad imprimere una forza netta e contraria.

si accese una sigaretta la donna..e mentre lo faceva posò lo sguardo sullo straccio da spolvero sopra il piano che la guardava un po' sornione come a dirle che tanto di li a poco l'avrebbe ripreso..

ma maria anna quella mattina non riprese nessuno straccio..cosi come non suonò il solito tasto l'indomani..cosi come tante cose che ora chi mi legge si attende da me..
la solita favola a lieto fine di una donna che riprende in mano la sua vita..i suoi pensieri..tutto il suo essere..
ed in fondo a me va bene cosi..mi piacciono le storie a lieto fine..mi piace pensare che il mondo di una persona possa cambiare in meglio all'improvviso se lei lo desidera ardentemente..se lei lo sogna con fiera grazia..si mi piace pensarlo..sognarlo...scriverlo..e continuerò a farlo a dispetto di un tasto che suona male perchè anche io come maria anna non so suonare..perchè anche io come maria anna sogno un uomo al mio fianco che sappia suonare un pianoforte che ora..annaffio..

bhè che c'è di male.. in fondo i sogni vanno coltivati.. o no??


..njara

lunedì 21 marzo 2011

se soltanto...



Se soltanto...

di njara


...se soltanto mi guardassi indietro certo non avrei paura di ciò che mi accade oggi pensò la donna rimirando il quadro sopra il camino..
era li da tanto di quel tempo quel quadro che claudia non si ricordava più da quanto tempo lo possedeva..ma quel giorno..anzi quella sera lo guardò più attentamente del solito..se mai un "solito" c'era stato nello sguardo di claudia nell'osservare qualcosa che apparteneva alla sua casa..
era una casa piccola per carità..una di quelle case che puoi tenere in un pugno tanto le sue dimensioni erano minuscole...ma a lei piaceva cosi..era sempre piaciuta cosi..
era una casa fatta per due persone..non di più perchè in tre già si sarebbe stati stretti..ma a claudia andava bene cosi..
ed in due c'era stata anche lei prima che..
una lacrima le scorse fugace fra il castello di carta e le ciglia appena abbassate sul quadro che la guardava dall'alto in basso cosi come in fondo fanno tutti i quadri appesi ad un muro..
ma quel quadro..e perchè danilo se ne era andato cosi presto accidenti pensò claudia dando un calcio al camino..
nemmeno un figlio le aveva lasciato per consolarsi..
ma se ci fosse stato un figlio in quella casa non ci avrebbe potuto più vivere pensò la donna con un sorriso fantesco e fantilesco..
ma ora si però ricominciò la donna in una sorta di cantilena infinita..
il quadro continuò a guardarla mentre claudia prese un piumino ed una scaletta ed iniziò a spolverarlo..
e spolvera che ti spolvera il quadro perse tutta la sua lucentezza mentre il cuore di claudia acquistò perseveranza forza e mania..
sopratutto mania..sopratutto..

ci può essere polvere..una ragnatela che cade dal soffitto..una buccia di banana per terra e dell'immondizia da gettare rimasta nella pattumiera per troppo tempo..
ci può essere tutto in una casa che ad un occhio inumano non piace..ma se non c'è l'amore..l'armonia..la complicità non c'è quadro d'autore che può renderla tale..

e sapete..claudia è ancora li che spolvera spolvera..che getta l'immondizia quando è il momento..che raccoglie bucce di banane e le spara lontano...ma non è felice senza una vittima accanto a cui dare il tormento... ed io sono felice che sia cosi..si molto felice di aver distrutto un personaggio che una volta mi avevano fatto credere fosse più bravo di me.


buona primavera a tutti.

..njara

martedì 8 marzo 2011

Ciao piccola...





ciao piccola..

lettera di njara a...



Ciao piccola...
ho cercato una poesia da dedicarti.. ma non l’ho trovata sulle pagine della vita.
L’ho cercata nel mare..in cima a un monte..su una strada di campagna… e poi l’ho cercata vicino ad un fiume… ho atteso... atteso tanto.
Sono trascorsi nove mesi. Nove mesi in cui sentivo il tuo cuore battere accanto al mio. Nove mesi in cui i tuoi piedi cercavano lo spazio per andare…
Sentivo i tuoi occhi... la tua bocca... il tuo nasino ribelle. Le tue mani che graffiavano la mia pelle.. in cerca della porta per uscire.
Eri una ribelle sin da subito. Il ventre materno ti è piaciuto sempre poco.
Volevi la tua aria... il tuo nido nel mondo. Volevi un amore. Volevi un lavoro. Volevi la gioia di un momento. Volevi…
Quello che ti è mancato forse è stato il pianto di un bambino. Della piccola bambina che eri.
Non so che dirti amore mio. Ti auguro che un giorno tu ritrovi le lacrime perdute.
Ti auguro di sentirle sul tuo volto. Ti auguro di asciugarle e di disperderle nel vento.
E ti auguro che quel vento te le riporti sotto forma di un sorriso che ti scaldi nelle lunghe sere invernali.
Abbiamo tutti delle sere in cui il freddo diventa pungente... in cui vorresti una calda sciarpa di lana per avvolgere il tuo collo... in cui vorresti un tiepido plaid che ti accarezzi le gambe…e come regalo per questo compleanno... ti dono queste due cose sotto forma di una piccola poesia.. da rileggere nei momenti freddi della tua vita.
Buon compleanno piccola... con sincero amore.


Mamma.

Piedi nudi


di njara

Scrivere per non scrivere
Leggere per non leggere
Camminare per non andare
Sorridere per sentirsi tristi
Lacrime
Tepore di una giornata amara
Sorrisi appena detti
Gioie appena pronunciate
Piedi nudi sulla via che porta a casa
Una porta aperta è la tua strada
Di ieri, di oggi, di domani
Il passato è di chi non ce l’ha più
Il presente è la strada del ritorno
Il futuro è scritto nella mano
Di chi ascolta e sa tacere...


da una donna ad un'altra..donna.



buongiorno donne...buongiorno amici miei.

..njara

lunedì 7 marzo 2011

Il senso della vita..












il senso della vita..

scritta sognata ideata da njara





Ho visto un albero
piegare le fronde
al suono del vento.
Ho visto un uomo
togliersi il cappello
davanti alla sua donna.
Ho visto
un bambino
piangere sul latte versato.
Ho visto te
chinarti sotto il peso
di un padre mancato.
Ho visto orde di uomini
arrabattarsi dietro un muro.
Ho visto una donna
sorgere per un male chiamato amore.
ho visto te ammalarti
per un amore consumato.
Ho visto te riprenderti
ho visto te
ricominciare a vivere
per non morire dietro un uomo
che uomo non era
Ho visto animali uccisi
da mani che non sapevano
imbracciare un fucile
ho visto guerre perdute senza combattere
ho visto una donna risollevarsi mentre cadeva
ho visto un uomo piangere
ho visto lo stesso sorridere
ho visto una donna ridere
ho visto la stessa piangere
ho visto un bambino
che carezzava quei volti
e finalmente ho compreso
il senso di tutto ciò che ho visto.
Ho visto la vita.

..felice festa della donna a tutte..

lascio il link del mio sito dove chi vorrà potrà prelevare un dono per la festa della donna..

http://www.njara.it/donidonna.htm

..njara

venerdì 4 marzo 2011

Ci credevo..



Ci credevo..

ricordi e pensieri di njara




..ci credevo..ci ho creduto..pensavo che si potesse..pensavo fosse colpa sua ed anche un po' colpa mia per non aver reagito o saputo reagire a certi eventi o a certi suoi comportamenti..
li ho difesi..mi sono difesa nell'unico modo che conoscessi..che sapessi fare.. scappando..
si.. sono scappata da una realtà che non mi piaceva..da una persona da cui volevo farmi amare ma che in realtà non mi amava nel modo che piaceva a me...

ci credevo..ci ho creduto.. pensavo si potesse..pensavo tante cose in quella tiepida età di ragazza..poi le cose son cambiate..le persone son cresciute lontano da me da tutti e da loro stessi..

ma le persone non cambiano..non ci sono traumi..ci sono solo tristezze e caratteri..caratteri e tristezze mischiate a gioia ed allegria..

ci credevo..ci ho creduto penso mentre ripongo l'album dentro un cassetto..attendendo un'alba ancora lontana..il cuore della notte inghiotte tante cose...gli chiedo di prendere anche me...me che ci ho creduto..me che ha sperato..me me ed ancora me..
ecco sto scappando ancora..i miei pensieri mi hanno protetto..i miei sogni mi hanno salvato..i miei credo mi hanno tenuta prigioniera di un sogno..di un pensiero mai avverato.

ci credevo..ci ho creduto..e mentre il ricordo si affievolisce il mio pensiero va a quella ragazza bionda che appena sedicenne ha creduto che un gioco non si spingesse mai troppo in la..

e pensare che un gioco si spinge anche molto oltre il pensiero comune di chi pensa che un gioco sia solo un gioco e nulla più.


questo mio racconto..questo mio spezzone di vita è un omaggio a tutte quelle vittime che innocenti si sono fidate di un gioco...
nessuno ha il diritto di giocare con la vita degli altri...nessuno nessuno nessuno..

e che i colpevoli da oggi in poi..paghino.

oggi guardandomi indietro posso dire che nonostante tutto sono ancora qui a parlare a ridere a scherzare a piangere a ricordare a vivere..a me in fondo è andata bene..ci è voluta forza..coraggio..a volte incoscenza da parte mia..ma sono ancora viva..lotto ancora è vero "grazie" ad una persona che ha giocato con e sulla mia vita..ma ci sono ci sono..CI SONO.

ciao yara...e ciao a tutte le vittime innocenti.


..njara

giovedì 3 marzo 2011

dietro un cespuglio di rose e lillà...




dietro un cespuglio di rose e lillà...

scritto da njara


....erano li quegli occhi attenti..erano li da molti giorni...dietro un cespuglio di rose e lillà...due occhi attenti svelti e fugaci che guardavano il mondo con occhi disincantati..emma si chiamava la proprietaria di quei due occhi azzurri come laghi di montagna...emma era ed è il suo nome.
..un nome...emma ci pensava spesso al suo nome...non le piaceva granchè...ma penso sia una cosa che appartiene a molti il fatto che il proprio nome non piaccia.
questo pensava emma quella mattina di fine agosto mentre con una mano si solleticava i capelli e guardava il cielo infinito...un cielo che l'aveva condotta li qualche giorno prima...un cielo che le faceva venir voglia di piangere ogni volta che poteva.
...il suo sguardo si fece attento...la voglia di piangere scomparve quando emma senti un rumore accanto a se...strano non c'era nessuno..ma lei il rumore lo aveva sentito..
guardò di qua e poi di la...ma niente...non c'era proprio nessuno..allora allungò lo sguardo verso la radura difronte a lei e ciò che vide non le piacque.
all'improvviso era apparso un bosco...ma si uno di quei boschi che nascono dal nulla...
ahahaha si mise a ridere matteo...ma dai mamma che dici...nemmeno nelle migliori favole si inventano certe cose.
..maria si fermò...suo figlio la guardava con occhi sornioni.
..ma come...dalle zucche nascono carrozze...ed io non mi posso inventare un boschetto incantato li per li?!?
....ahhaha...mamma sei buffa...ti voglio bene mamma.
a maria il cuore si allargò..prese matteo fra le braccia e se lo strinse forte al petto il suo giovanottone di dieci anni.
dai lasciami...mi fai male.
maria lo lasciò...vide suo figlio andare verso la sua cameretta....a matteo piaceva ascoltare le favole che lei si inventava su due piedi...poi a volte ci ridevano insieme...a volte invece maria scopriva una lacrima in quegli occhioni caldi come le caldarroste autunnali...
non era da tutti i giorni trovare un maschietto che si inteneriva e che cercava le favole come si cerca una briciola di pane quando si ha fame...ma matteo era diverso dai suoi amichetti che tutto il giorno giocavano con soldatini o con fuciletti o o o o o...a matteo piacevano le fate..i folletti...gli gnomi...i boschi incantati..e tutto ciò che riguardava la fantasia umana..a lui piaceva colorare i suoi ritratti...dipingere i suoi acquerelli con colori del cielo....matteo era cosi...distratto a volte arrabbiato un po' infantile e bizzarro...ma era unico...e maria lo sapeva.
...ne andò in cerca di suo figlio dietro quel pensiero..lo trovò intento a disegnare un elfo dentro un foglietto di carta spiegazzato...gli accarezzò la testa bruna...e con fare sollecito glielo disse...si gli disse che lui era unico...unico come i disegni che faceva...unico come le favole che gli piaceva ascoltare...unico con il suo cuore d'acciao e di velluto.
..matteo alzò appena gli occhi da ciò che stava facendo....sorrise dietro quel discorso strampalato di sua madre...ma a lui la sua mamma piaceva cosi...bizzarra a volte infantile un po' capricciosa e distratta...unica come il cielo a primavera quando le rondini ne solcano i nidi....unica unica unica...come quella fatina che gli stava sorridendo da un disegno che elfo più non era!!!!


..njara

mercoledì 2 marzo 2011

mi piacerebbe..




mi piacerebbe..

pensieri distratti di njara



mi piacerebbe scrivere qualcosa di straordinario con tante immagini di parole che scorrono a fiumi dentro di me..
mi piacerebbe poter suonare la chitarra magari unendola al suono di un violino trasparente..
ohh quante cose mi piacerebbe poter saper fare...ma l'unica cosa che invece mi riesce è quella di sognare un mondo fantastico fatto di parole di suoni e di persone..un mondo dove il colore primario è l'allegria..il sorriso sul volto di un sole appena nato..
e quell'albero che parla è solo un sogno forse??
e quella margherita che ride..anche lei è solo un sogno forse??
mi guardo intorno e vedo una strada..lunga poco asfaltata e piena di buche..oh diavolo c'è anche un monumento una televisione accesa e due persone che litigano come matte...
è questa la giornata favolosa del mio sogno??
una strada..un monumento una tv ed un litigio??
ma dove sono finiti il fiore l'albero e la natura intera??
io li vado a cercare..ma non per quella strada..no..non per quella strada.


..njara

martedì 22 febbraio 2011

semplice..perchè era semplice..




semplice..perchè era semplice

di njara


...semplice perchè era semplice..
difficile perchè spesso le persone rendono tutto difficile per poi scoprire che ciò che ti dicono è difficile già loro lo fanno da tempo..
invidia..lunga parola di poche lettere ma con messaggi indecifrabili quando percorre il viso di qualcuno..

NESSUNO DEVE ESSERE PIU' BRAVO DI ME..
NESSUNO DEVE ESSERE PIU' RICCO DI ME..
NESSUNO NESSUNO NESSUNO..

e si va avanti fra strofe di canzone e poesia sin quando un brutto giorno ti rendi conto di quanto tu sia mortale come tutte quelle persone che non vorresti che arrivassero mai la dove sei arrivato tu.

ma il carattere non cambia ne dentro una malattia ne dentro una morte..il carattere resta immutato..e si continua ad invidiare..a provare rancore..amarezza...anche se c'è ancora chi dice in questi anni 2000 ed oltre che quando passi qualcosa di brutto c'è chi cambia in meglio..

fole..semplici fole quotidiane scritte in milioni di libri..dette in miliardi di lingue..sussurrate dentro televisori accesi che fanno solo rumore..

ed il rumore quando è SOLO..è davvero..BRUTTO.

..njara

domenica 20 febbraio 2011

In silenzio..




In silenzio..

di njara


...in silenzio se ne era andata..cosi senza dire una parola aveva lasciato suo marito sua figlia e suo figlio..ma in silenzio aveva fatto rumore..cosi rumore che tutti si erano svegliati da quel lungo sonno che intorpidiva le loro menti..
avvocati maestri diavoli in persona non avrebbero potuto trattenere il suo pianto..la sua sete di vendetta e di giustizia per un qualcosa che le era stato tolto..
fabrizia era cosi..calma di mattina..agitata di sera.
lunghe attese dal medico poi il responso..
lei è incinta signora..
cazzo aveva 50 anni si era detta..
io incinta a 50 di quel..di quel..
la parola non le era uscita..le era uscito solo un tiepido ma fragoroso singhiozzo..
ed ora chi glielo avrebbe detto a suo marito..ai suoi figli che lei era incinta??
camminò a lungo quel giorno la donna tenendosi la pancia ma mai accarezzandola..
si sedette poi su una panchina lungo il mare e sospirò piangendo di nuovo quando un aquilone sorvolò l'aria ed un bimbetto si accostò a lei tenendo il filo in mano..
lo guardò fabrizia..guardò lui e guardò i suoi genitori..gente normale..gente tranquilla..gente gente gente..
si accasciò sulla panchina priva di sensi..ma i suoi sensi erano all'erta come non mai perchè quando una voce le chiese se andava tutto bene lei si riscosse e si rimise in piedi in un momento.

ecco..aveva deciso..avrebbe abortito in silenzio senza dirlo a nessuno..poi..

ma quel poi non c'era stato e lei se ne era andata senza abortire ma anche senza di loro che non l'avrebbero capita che l'avrebbero derisa che che ed ancora che..


ecco il rumore che fece quella notte quando in punta di piedi prese le valigie che aveva preparato ed in silenzio aveva aperto la porta di casa e si era infilata dentro un taxi che la condusse all'aereoporto..

dissero poi che se ne era andata via quella puttana..si dissero proprio cosi i suoi familiari.. e lo dissero in tono scherzoso e denigratorio nei confronti di chi li aveva mantenuti e cresciuti per un'eternità..

no signori miei il mondo non è giusto..le persone non sono giuste..ma lei ebbe una femmina..e la chiamò..serena..perchè serena era diventata lei lontano..da tutti loro.

...njara

martedì 15 febbraio 2011

la cicala..e la formica..



la cicala..e la formica

pensiero scritto sognato ed ideato da njara



..la cicala cantò..la formica silenziosa pensò ad una favola di tanti anni prima e nel pensarla sorrise dentro di se rosa dalla gelosia per il canto della cicala..lei non sapeva cantare..sapeva solo emettere un suono stridulo e lavorare..ecco cosa sapeva fare..ecco cosa le avevano insegnato miliardi di formiche come lei..cantare no.
lavorare si.
ma ecco che un temporale scoppiò in quel prato dove una cicala cantava ed una formica lavorava emettendo un suono stridulo in attesa di una vendetta che non sarebbe venuta se non quando qualcuno leggendo un libro e ricordando quella fiaba potesse pensare che..
ma un fulmine colpì la cicala che emise un fremito e sospirò accasciandosi al suolo..la formica allora vide che vendetta era compiuta..ma poi pensando al canto incompiuto si rattristò riflettendo che quello della cicala era un canto vero..il suo pensiero invece era un pensiero triste e vendicativo e issando un chicco di grano sulla sua schiena pensò che il suo rifugio era vicino..e che miliardi di formiche l'avrebbero festeggiata per quel bottino che non cantava ma che sarebbe servito per i mesi più freddi..
accellerò il passo la formica ma d'improvviso si fermò ascoltando un canto che proveniva dal bosco li vicino..
impallidi la formica..un'altra cicala stava cantando e lei non poteva farci niente..nemmeno un altro fulmine poteva farci qualcosa perchè di cicale ne è pieno il mondo e di formiche anche..
e allora a che serviva la sua gelosia??
e sognare la sua vendetta a che sarebbero servite??
triste ed infelice proseguì il suo cammino..si molti l'avrebbero festeggiata al suo ritorno ma questo non le bastava..o forse si..si forse si.. se solo avesse ricordato chi fosse lei..cosa volesse lei..

allora senza forse avrebbe...finalmente sorriso.

..njara

domenica 16 gennaio 2011

sei una bella ragazza...




sei una bella ragazza..

di njara



..sei una bella ragazza le disse suo padre rimirandola allo specchio..
si..sei proprio una bella ragazza le disse un giorno sua madre pensando però ad altro e vergognandosi confusa..

si davvero..sei una bella ragazza le disse un giorno un amico portandola per mano sul motorino appena comperato..

si..sei proprio una bella ragazza le disse un giorno lo specchio rimandandole però un'immagine che a lei parve confusa..

elisa era cresciuta..era diventata grande..e l'ombra di quella bella ragazza che era stata ora non c'era più..o perlomeno ad elisa sembrava cosi..
ma una mattina si svegliò e non fece la fuga davanti lo specchio del bagno..ma si fermò imperterrita a guardarsi..a rimirarsi..
gli occhi erano sempre gli stessi..maagari un po' più spenti..forse un po' più confusi..
l'ovale del viso..bhè quello era cambiato..cosi le parve..cosi le sembrò mentre si aggiustava i capelli ribelli..
accidenti solo questi sono rimasti uguali disse ad alta voce elisa mentre una lacrima repentina le scivolò sul viso che si illuminò un po'..
non mi piace piangere pensò elisa..mi piace ridere..voglio ridere..debbo ridere..
e continuò a guardarsi..e continuò a non piacersi..
visi conosciuti e sconosciuti si sovrapposero al suo..erano tutti più belli di lei..
finchè uno squillo non la risvegliò da quel torpore cosi poco magico..
elisa corse a rispondere cosi come faceva di solito da sempre..ma lungo il tragitto si fermò..si arrestò..
perchè tutta quella fretta si chiese??
e tornò indietro..davanti allo specchio di nuovo..ma stavolta diversa..più forte..più sottile e meno sorridente..
fece una boccaccia all'immagine che lo specchio le trasmise..
poi storse la bocca..quindi si preparò a sorridere mentre lo squillo ancora continuava a torturarle le orecchie..

non si può sorridere a forza pensò elisa mentre si aggiustava il pigiama..
mi viene troppo facile piangere e fare la dura ed è ora che io smetta di piangere e di fare la dura..
di nuovo una boccaccia alla sua immagine..di nuovo uno sberleffo su quel viso che dall'altra parte sembrò sorriderle di gioia..
ma era solo un sembrare..ed elisa questo lo intuì guardandosi..
si riaggiustò il pigiama..erano soltanto le sette del mattino..troppo presto per alzarsi..troppo presto..
si allontanò dallo specchio..prese il telefono..staccò il filo guardando chi l'aveva chiamata..
sua figlia..era sua figlia..
ma che voleva alle sette del mattino??
non ci pensò..non la richiamò..guardò il filo penzolare..
qualcosa di grave per sua figlia era successo..qualcosa di bello per elisa stava accadendo..
ritornò sotto le coltri mentre la curiosità si faceva sempre più proponderante..ma stavolta elisa non l'ascoltò..
chiuse gli occhi..strinse i pugni e piano piano si addormentò sognando cavalli fiori imbizzariti e tanto vento..
un vento che ad un certo punto la costrinse a svegliarsi..e ad accorgersi che erano passate le nove..e che lei era ancora li..calda di letto..il viso disteso..ed un'ombra di sorriso che le accarezzava il volto troppo consumato da persone che chiedevano sempre senza dare mai nulla in cambio dietro..
come se lei fosse scontata..banale ed anche stupida..
ma lei non si sentiva scontata banale ed anche stupida..
ma forse si..forse si..e questo la sconvolse più di tutti i pensieri messi insieme..e sollevando le coltri riandò di corsa allo specchio..e come in una sorta di magia prese a cantare una canzone sottovoce..una canzone che le ricordò che lei era lei..
e questo..si e questo..fece si che elisa non riattaccò il telefono quel giorno..ma si vestì..scese in cortile e piano piano si allontanò da chi le aveva fatto credere per una vita di essere qualcosa..e non qualcuno.


..njara


martedì 11 gennaio 2011

dubbi..timori..ansie




dubbi..timori..ansie

di njara



...dubbi...timori..ansie..paure..la vita di marina era stata costellata da tutto questo..e marina si pentì di aver vissuto tutto questo ma ormai non ci poteva fare più niente se non..
ma no..che avete capito..non si voleva mica uccidere..
marina era forte..marina era una roccia..marina era una grande..ma quel giorno che era festa decise di mandare in quel paese sogni dubbi ed irrealtà..
si distese lemme lemme sul divano e rimase a guardare il soffitto per ore ed ore sempre più a lungo sempre più intensamente sempre con più fissità fin quando sul soffitto comparvero tante piccole lucine e tante piccole ombre che si andarono dipanando nella sua mente..
marina si alzò sconvolta da quel divano..aveva compreso ciò che non aveva compreso da una vita..
si diresse verso la cucina ancora sconvolta..preparò il pranzo per se e per il suo gattino poi si mise seduta a tavola a leggere mentre con una mano sbocconcellava un panino al prosciutto..
scarpetta il suo gatto si infilò di soppiatto fra lei il piatto ed il libro..si accoccolò sulle sue gambe e con una zampetta le accarezzò il viso mentre una lacrima di felice sorriso scese a far compagnia al cibo all'acqua alla tavola leggermente apparecchiata che con un sorriso di felicità si imbandì in un momento di allegria e di coccole..
e cosi è rimasta...da allora.


ciao dentro un abbraccio..

..njara

domenica 9 gennaio 2011

Il silenzio..quel silenzio...




Il silenzio..quel silenzio..

pensieri e favole di njara



sospirò quella mattina ariella presa com'era a guardarsi dentro uno specchio incolore..sospirò quasi rassegnata quando le venne in mente di chiudere gli occhi e provare a cantare..
ma la sua voce intonò una canzone a lei sconosciuta..una canzone che parlava d'amore di frasi dette e di parole non pronunciate..era una canzone triste ma vera..vera come lei non l'aveva mai ascoltata..
poi pensò ad un film che aveva visto la sera precedente..era un film che parlava di tre sorelle..di un papà e di una mamma e lei in qualche modo si riconobbe nelle vesti di una di quelle tre sorelle..la più stupida..la più idiota..la più ingenua la più...non le venne in mente nulla ma aprendo gli occhi si diede dell'imbecille..
non si sputò in volto ma ne aveva tanta voglia..
non perchè il suo volto non le piacesse..anzi tutto il contrario...il suo volto le piaceva ed anche tanto..il suo corpo le piaceva ed anche tanto..ma qualcosa in lei si disprezzava ed anche tanto..qualcosa che lei non riusciva a definire..qualcosa che in lei marciava e covava contro di lei..
ariella si allontanò dalla specchio..sembrava un piccolo soldatino in marcia tanto era stanca ed arrabbiata..arrivò al telefono..lo guardò..poi prese la spina e la staccò dal muro..prese il cellulare e con fare altezzoso aprì la finestra e lo gettò lontano..si proprio come aveva visto fare nel film la sera precedente da quella sorella che lei credeva somigliarle..
o forse era lei che somigliava ad un personaggio del film?? un film girato a sua insaputa..ma pur sempre di un film si trattava..
si guardò intorno ariella..più felice?? no..solo più scontenta per aver fatto qualcosa che aveva visto fare ad altri..
si sentì un pappagallo in quel momento..e quel sentire non le piacque..poi si sedette davanti al computer ed iniziò a scrivere una favola per bambini..
scrisse scrisse scrisse ariella...e più scriveva più le favole non le piacquero più..
smise di scrivere improvvisamente cosi come improvvisamente aveva iniziato..
guardò il video e pensò che era un peccato che non fosse di carta perchè altrimenti avrebbe preso il foglio..lo avrebbe appallottolato e ne avrebbe fatto un mucchietto di polvere..
le sembrò che il telefono squillasse..poi pensò che forse la sua memoria le faceva strani scherzi..ed allora si mise in silenzio assaporando quella parte di se che in silenzio non era stata da una vita..
le piacque quel che senti anche se un po' la spaventò perchè al silenzio non era abituata..o forse..


ecco..a volte basta una parola per non saper più cosa dire..o un pensiero..o chissà cosa per rendersi conto di infrangere qualcosa di prezioso come un silenzio..un silenzio costruttivo..un silenzio ricognitivo..un silenzio fatto per pensare a pensieri sconosciuti che non vogliono far da padroni..
a volte si da' troppa voce a quei silenzi e lo si fa per mille e svariati motivi spesso diversi l'uno dall'altro..
resta il fatto che si fa..e resta il fatto che ci si fa male spesso da soli..senza accorgersene..senza rendercesene ben conto..poi però..

shhh silenzio...la favola è finita..ed una nuova sta per iniziare..ma questa ha bisogno soltanto..di silenzio.

...njara