lunedì 22 novembre 2010

Una piccola matita rossa...





Una piccola matita rossa..

di njara


...una piccola matita rossa se ne stava bella bella su un tavolo da disegno senza sapere cosa fare..
il suo maestro non l'adoperava più da tanto tempo per correggere gli strafalcioni di quegli alunni un po' scapestrati e un po' sapienti..
e nemmeno il figlio di lui l'adoperava più da tanto tempo per colorare i tetti delle case e le nuvole alte su nel cielo che quel bimbo cosi dispettoso colorava sempre di blu.
ma guarda che il cielo è blu disse una tazzina di caffè ormai macchiata dal tempo che se ne stava in bella posa sopra quel tavolo da chissà quale tempo infinito..
nessuno aveva più pensato di portarla via..di lavarla..di asciugarla o di stenderla sotto un sole azzurrino.
aahaha ma voi siete matti del tutto rispose brontolando un vecchio macinino da caffè che troneggiava accanto a loro sopra un tavolo da cucina imbevuto di molliche di pane..
e fra un dire e fra un fare la giornata trascorse inconcludente dentro quella casa che i padroni avevano abbandonato tanti anni prima per trasferirsi in una casa più grande..più bella..più assolata..e più in città delle città..

ma la matita..la tazzina il macinino e le mollichine pensarono che loro erano più fortunati perchè nonostante le ragnatele del tempo vivevano ancora in campagna..lontani dai rumori e dal disonesto traffico di città..

ma a chi la volete dar a bere ragazzi..ci mancano..i nostri padroni ci mancano..e siamo arrabbiati con loro perchè non ci hanno portato con loro..perchè si sono dimenticati di noi..
e fra un sospiro ed uno sbuffo la tenda della cucina si mosse dietro una leggera brezza autunnale che stava arrivando soffiando dal buco del vetro ormai rotto da tempo.

già..ci mancano..
si è vero..ci mancano..

si sono dimenticati di noi..non possono..non debbono mancarci..

e mentre una lacrima di caffè scendeva sul pavimento sporco e impolverato un piccolo gatto passò di li..depose le sue zampette sopra il tavolo..annusò la tazzina sporca..giocò saltellando con le tende..passò oltre facendo una carezza con la coda al macinino..mangiò una mollichina di pane..ed iniziò a far ballare fra le sue zampe la matita rossa che sorridente pensò che in fondo ancora a qualcosa serviva..che non tutto era perduto e dimenticato se un gatto in quel momento la faceva volare in alto..sotto un cielo tutto blu di polvere di ragnatele di ricordi..mai dimenticati.

ciao a tutti..non vi ho dimenticato..non si possono dimenticare persone meravigliose come voi.

a prestissimo..


..njara

5 commenti:

  1. E chi si dimentica di te?? Ciaoooo!!!
    E' sempre un piacere leggere ciò che scrivi... mi restituisci parte dei miei sogni, dei miei pensieri che pensavo persi!!
    GRAZIE!!^_^

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  2. Ciao Njara! Che bel racconto! Allora io scelgo la matita e mentre il gatto mi sballonzola di qua e di la' ti aspetto! Un bacione!

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  3. Sono particolarmente felice per la matita! Eh sì, sono un po' di parte, eh eh eh... un caro saluto, arrivederci presto!

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  4. Questa storia è bellissima Njara, grazie :-*
    Neppure io mi sono dimenticata, anche se è un periodo un po' ehm shtrano! :-S

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