venerdì 30 luglio 2010

Era suo figlio..



Era suo figlio..

poesia scritta narrata pensata da njara


aveva il sonno di un bambino quando marta lo prese fra le braccia
e con delicatezza lo posò su un letto di foglie cadute..
aveva il sonno di un bambino quando marta lo pianse con lacrime di amore e simpatia..
aveva il sonno di un bambino quando marta ormai in la con gli anni
lo ricordò in una notte d'estate..
era suo figlio..
eppure aveva il sonno di un bambino anche quando un soffio di aria gelida
se lo era portato via con se..
non è giusto pensò marta..non è giusto che io sia sopravissuta a lui..
un figlio..una madre..pensieri stanchi di una notte di mezza estate
in cui una lacrima cadeva per non soffrire più...


..dedico questa mia poesia a chi vorrà accoglierla dentro di se.

..njara

giovedì 29 luglio 2010

..e sparò..




..e sparò..

pensiero distratto e un po' bislacco dentro un racconto scritto da njara


...e sparò..sparò sui militari..sparò sull'esercito interno quando quella cartolina gli giunse fra le mani..
edoardo non aveva che 18 anni..troppo pochi per morire...e troppo pochi ancora per dire di aver vissuto..ma lui era li..in america..figlio di italiani emigrati anni prima in cerca di quel sogno americano che molte popolazioni pur non essendo americane hanno...
il sogno di una libertà..il sogno di una fantasia..il sogno di una penna con cui scrivere un dettato che qualcuno un giorno mai detterà se non tu stesso..
ma i sogni sono sogni da qualunque parte li giri pensò edoardo quella mattina mentre reggendo quella cartolina in mano pensava a lisa la sua ragazza...a sua madre a suo padre ai suoi nonni lasciati in italia..e gli venne voglia di fuggire da loro..
in italia non c'era la guerra..ma nemmeno in america c'era la guerra...solo che l'america combatteva in nome della propria bandiera..e lui ormai era un americano anche se alla bandiera non credeva nemmeno un po'..
guardò il letto edoardo..poi guardò le valigie pronte sul letto e pensò di disertare da quell'america in cui vigevano delle regole che a lui non piacevano ne interessavano..
suo padre e sua madre erano in piedi sulla porta..la madre con un fazzoletto in mano..suo padre con uno sguardo torvo da metter paura..
ma la paura ce l'aveva lui..non certo suo padre che rimaneva a casa a custodire un fuoco nel quale lui edoardo non aveva mai creduto..quello di una libertà apparente al di la di un oceano che qualcuno un giorno ha chiamato..america.
ma i suoi genitori avevano scelto anche per lui..cosi come succede sovente in ogni parte del mondo..in ogni parte della terra..in ogni zona militare o no..
la famiglia..ahhh..che bella parola penso io mentre termino di scrivere questo pensiero un po' sostanzioso e un po' bislacco..
peccato che sia sempre stata soltanto una parola in cui qualcuno italiano o meno ha voluto che noi credessimo.
quanta infelicità si crea credendo in quella parola..e quanta poca complicità nasce dentro quella parola di cui nessuno in fondo ha mai voluto saperne..il vero significato.

...buona giornata con un sorriso ed un abbraccio..


..njara

mercoledì 28 luglio 2010

non ho voglia..




non ho voglia..

desiderio sopito sognato realizzato da njara


..non ho voglia pensò la donna affacciata al balcone mentre guardava il via vai della gente che al suono della sirena entrava dentro una fabbrica di mattoni..
un piccolo andirivieni di persone tutte affannate che brontolando e sorridendo entravano dentro un cancello che si apriva a comando..
il fischio della sirena produsse nella donna un brivido di eccitazione..
mio dio quanto tempo..

ed il tempo l'ascoltò..ascoltò quella donna che affacciata al balcone guardava un nugolo di operai che entravano e ridevano e brontolavano e si salutavano dentro una fabbrica dall'apparente color mattone..
una stella passò parola..la luna prese l'ascolto e lo tramutò in musica..il cielo fece suo quel brillio mentre il sole appena spuntato donò alla vita un suo raggio splendente..ed ecco che la vita realizzò un sogno..entrò piano piano dentro la donna che senza accorgersene si passò una mano fra i capelli e sorrise..sorrise ad un uomo ad una donna ad una bicicletta ad un motorino ed infine sorrise alla sua mano che gentile le accarezzò il viso donandole un sorriso di speranza che in un momento si trasformò in una certezza di vita che solo la magia di un cuore pulito può donare attraverso il gesto di una mano innamorata di se.


..buona giornata mondo pazzerello..buona giornata.

..njara

martedì 27 luglio 2010

Alessandra..



Alessandra..

brevi pensieri un po' bislacchi ma determinati di njara


alessandra si fermò..strofinaccio per la polvere in mano a guardare tutto il lavoro che l'attendeva..
era una calda mattina di luglio..ed alessandra per la prima volta avrebbe voluto essere dovunque tranne che li...
bhè parlare di prima volta era proprio esagerato..diciamo che era una delle tante volte che alessandra...

quante alessandre conosciamo nella vita che pensano di voler essere dapertutto meno che nel luogo dove si trovano??
io penso che qualcuna ne conosciamo..forse non tutte le donne sono infelici di essere dove sono..ma molte o alcune si di certo..

la polvere in casa..i letti da rifare..i pavimenti da spazzare..i bambini da accudire..il lavoro fuori casa da portare avanti..il cane da portare a spasso..il gatto a cui cambiare la lettiera..il marito..

ops..ho messo il marito all'ultimo posto..chissà i mariti del mondo leggendomi cosa penseranno?? ma loro..i mariti intendo..ci mettono al primo posto dei loro pensieri??
oppure pensano..

già..a cosa pensano gli uomini??

uffa njara che domanda che poni alle prime luci dell'alba....ed in tarda serata se tanto mi porta tanto cosa chiederai??

non rispondo a questo pensiero..passo oltre...perchè la curiosità di sapere cosa pensa un uomo è molto forte..forse dovrei domandarlo ad un uomo..ma sarebbe sincero nel rispondermi oppure..

ma intanto alessandra ha posato lo strofinaccio della polvere..ha indossato qualcosa di fresco ed è uscita in strada..senza cane senza bambini senza più la polvere in testa..e senza marito a cui badare..perchè alessandra non è sposata...quindi non ha marito non ha figli..e non ha nemmeno un cane..ha solo un gatto pure mezzo cieco..ma ad alessandra va bene cosi..
alessandra ha 31 anni..e le tante donne non contente di ciò che sono..di ciò che hanno..quanti anni avranno??

niente stamani non mi viene niente se non chiedermi la storia di una donna..di un uomo..di un bambino..di uno strofinaccio per la polvere e di una strada che ancora molti di noi non conoscono...

ahh siete curiosi anche voi ora..volete sapere il nome di quella strada..

ok ok calmini che ve lo dico..

quella strada di cui parlo è la strada della felicità comune..
ohh non ditemi che non credete più nella felicità eh..ma allora..allora...

ho capito..vi chiamate alessandra anche voi.

..ciao a tutti..e naturalmente l'ultimo chiuda la porta..

..njara

lunedì 26 luglio 2010

andava bene...cosi!!




andava bene..cosi!!

racconto scritto pensato ideato da njara


..in fondo lui stava bene cosi..due vetri appannati dai ricordi..una statuina di legno posata sopra un tavolo..un vecchio album di fotografie da guardare e riguardare ogni volta che gli andava..

i peschi quell'anno erano in fiore e a lui andava bene cosi..ci sarebbe stato un buon raccolto..li avrebbe portati al mercato..oppure grandi aziende sarebbero venuti a prenderli con dei camion grossi grossi..e a lui andava bene cosi con quel rumore che di solito facevano quei camion quando arrivavano..con quella polvere che alzavano..con quei camionisti che in fondo erano diventati un po' suoi amici..

e a lui andava bene cosi..un gatto come amico..un cane come compagnia..

fernando era solo praticamente tutto l'anno...sua moglie luisa se ne era andata qualche anno prima..e a lui andava bene cosi..

a lui andava bene anche che i suoi figli non gli rivolgevano la parola...ed erano anni ormai che non gli rivolgevano la parola..

di nipoti ne aveva un paio a memoria di quel che si ricordava lui..ma a lui andava bene cosi..

un sogno?? una realtà?? un pesco in fiore ed una solitudine raccolta attraverso ricordi e spezzoni di vita..chissà quale sarà la realtà dei fatti pensò lo scrittore posando la penna sopra il tavolo..
anche lui era solo..sua moglie non se ne era andata..lui aveva scelto di non sposarsi..e poi con chi visto che era gay dalla nascita..anche se non lo aveva scoperto alla sua nascita..ma più tardi..quando la solitudine di una fanciullezza lo aveva colto a scoprire gli sguardi di maschi e non di femmine..di uomini e non di donne..

ohh all'inizio non ci aveva capito un tubo..si sentiva strano..diverso..ma forse quel diverso era solo il messaggio più o meno subliminale che gli lanciavano tutti..genitori compresi..

ora i suoi genitori sapevano..ma non c'erano più..e a lui andava bene cosi...
di fratelli nemmeno a parlarne..quando avevano saputo..meglio non ricordare pensò francesco alzandosi dalla sedia e rivolgendo lo sguardo verso la finestra..
la bruma di ottobre stava salendo..fra poco sarebbe nevicato..lui se lo sentiva nelle ossa quell'inverno che tardava a venire per un calendario troppo umano e cosi troppo poco sensibile all'uomo stesso.
francesco posò gli occhiali che aveva sul naso e si guardò allo specchio..era un bell'uomo ancora..anzi togliamo quell'ancora si disse..sono proprio un bell'uomo..ma di storie non ne ho..almeno per il momento..però i miei fratelli..e qui ebbe un singulto d'amore d'orrore e di inedia..

si erano tutti e tre ripresentati alla sua porta quando lui era diventato importante..chi con una scusa chi con un'altra se li era ritrovati fra i piedi quando il suo nome era apparso su qualche rivista e su molti telegiornali..per non parlare poi di quando aveva ricevuto il suo primo premio importante..
il premio strega..

al miglior scrittore dell'anno..

e pensare che era gay..e pensare che sono ancora gay..si disse francesco masticando la sua ultima gomma americana..che gettò d'improvviso fuori dai denti cosi come fuori dai denti gli sarebbe piaciuto gettare i suoi fratelli..tutta la sua famiglia..e tutta quella gente che lo rispettava solo perchè era diventato famoso..

si accostò al suo gatto francesco che impudente se ne stava dietro i vetri a guardare il vento soffiare..gli passò le braccia intorno al collo come si fa con un vecchio amico..il gatto non si ritrasse..anzi iniziò a fargli le fusa..e francesco pensò al giudizio delle persone..pensò alla sua ultima storia avuta con un ragazzo più giovane di lui..pensò a tante cose francesco mentre guardava il primo fiocco di neve scendere dal cielo imbrunito dal sole di ottobre..

eeee lo sapevo io gertrude disse al suo gatto mentre lo stringeva ancora più a se...
ma il gatto in quel momento si divincolò..quasi lo graffiò per liberarsi da quell'abbraccio un po' inopportuno per lui..e francesco pensò che il suo gatto somigliava a molta gente da lui incontrata in tutta la sua vita..
e quel pensiero lo intristi parecchio..ma non si diede per vinto e nemmeno per sconfitto..anzi si rimise seduto alla sua poltrona..prese la penna in mano ed iniziò a scrivere il romanzo più bello della sua vita..quello che parlava di un gatto di un cane di un contadino di una famiglia che non c'era più e di un sorriso che era sceso dal cielo a tenergli compagnia a dispetto dell'uomo che non era riuscito a far arrivare l'inverno quando lo voleva lui..

e pensare che era solo ottobre pensò francesco..ma a lui e a quel fiocco di neve andava bene..cosi.

..un sorriso a chi passerà di qui.

..njara

domenica 25 luglio 2010

E' solo una frase..




é solo una frase..

piccola poesia sognata pensata ideata da njara


È una frase di rito disse la mamma al suo bambino
quale frase rispose il bambino irritandosi un po'..
è una frase di rito disse il ricco mercante
al negoziante che sospirava dietro una tenda rossa..
quale frase rispose il negoziante tirando la tenda a se..
è solo un modo di dire disse il papà alla sua mamma
quale frase rispose la mamma tutta sudata per il lungo lavoro..
ti voglio bene disse il figlio alla mamma
ti voglio bene rispose la mamma al figlio
anch'io
anch'io
anch'io
è solo una frase di rito..
è solo un modo di dire..
perchè il bene quando è vero
ha solo bisogno di..
silenzio e complicità.


...un sorriso a tutti quelli che passeranno di qui..

..njara

venerdì 23 luglio 2010

ad un cuore generoso...



ad un cuore generoso..

breve racconto contornato di pensieri sognato ideato scritto da njara


...chissà cosa penserà un bastardo si chiese martina mentre spegnendo la tv rimase a guardare quel puntino che piano piano si faceva più piccolo sotto il suo sguardo un pochino assente..
martina era cieca dalla nascita ma nessuno avrebbe notato ciò se non si fosse soffermato più che mai a guardarle gli occhi rumorosi e vitrei ma non spenti..non spenti..

poi c'era matteo che era sordo...e c'era anche roberto che era senza gambe..insomma di persone non cosiddette normali ce ne erano tante in questo mondo pensò alessia mentre con un sorriso un po' disfatto si stendeva nel letto al calore di un mese di luglio che sembrava proprio non voler mollare la sua presa..

ma alessia infine si addormentò nonostante il caldo nonostante le zanzare nonostante i suoi pensieri molesti..e forse sognò perchè mentre dormiva sorrise..cosa che non le capitava più ormai da tanto tempo..
e sorrise di un sorriso che fece alzare un vento forte forte..un vento che sbattè imposte e vetri facendo un rumore che odorava di baccano felice felice..e mentre una nuvola iniziò a far cadere alcune gocce alessia pensò nel sogno che la felicità che sembra irraggiungibile era li davanti a lei vestita di tutto punto e di tutto strascico...uno strascico che indossava un vestito da sposa che lei non avrebbe mai indossato se non nei suoi sogni più fantastici..se non nelle sue memorie che un giorno avrebbe scritto e che chissà se qualcuno poi avrebbe letto..

perchè alessia...

si mamma arrivo rispose nina posando la penna la carta ed un finto calamaio che stava per cadere dalla scrivania..
si mamma arrivo...
e con un giro di ruote raddrizzò la sua sedia a rotelle tutta rossa..regalo infinito di un cuore generoso che appena l'aveva vista in tv aveva amato il suo sorriso perenne..
ed infatti sul bordo di quella sedia c'era una scritta che riportava cosi..

ad un cuore generoso che ho amato..che amo perchè con il suo sorriso mi ha fatto comprendere la felicità di essere vivo..

e sotto c'era una firma piccolina piccolina...quasi illeggibile..ma che nina strinse nel suo cuore mentre con un giro di ruota usciva sul porticato per cenare insieme..a quella firma.


..njara


giovedì 22 luglio 2010

Una pagina bianca..




Una pagina bianca..

pensiero racconto di una notte d'estate di njara


..una pagina bianca..pulita..intonsa da pensieri o distrazioni..ma che vuoi di più dalla vita chiese lo scrittore al foglio che lo stava a guardare.
io nulla..e tu?? chiese il foglio mentre distratto si piegava un angolo.
anche io non chiedo nulla..è una vita che scrivo..che piango..che rido..che dico cose per bocca altrui..
ora basta..son stufo..vado in pensione ecco..e mentre lo diceva una lacrima rigava il suo volto ossuto.
tu sei solo vecchio..rise il foglio traballando un po' sulla sua carta ingiallita dal tempo.
ah..io sarei vecchio eh..ribattè lo scrittore prendendo la penna in mano..
ma..ma cosa vuoi fare?? chiese il foglio ritraendosi tutto.
ora vedrai cosa voglio fare...e in un battibaleno lo scrittore sporcò tutto il foglio con una fretta con una furia  che nemmeno lui si riconobbe.
ecco..ora vediamo chi è vecchio..e nel dire questa frase stropicciò il  foglio e lo gettò nel cestino della carta straccia.
questa signori è solo una delle tante fole della vita che njara ha raccontato in un sogno di mattino..
questa signori miei è solo una fola per chi crede che la lingua tagli e ferisca più un gesto di mano...
questa signori miei è solo una storia come tante..una di quelle storie che non trovi però scritte su una pagina di giornale..ma la trovi nel cuore di chi tace..e sa ascoltare.

..njara

mercoledì 21 luglio 2010

dedicata ad un amico..



dedicata ad un amico..

breve pensiero forse un po' complesso di njara


..dedicata ad un amico..corrisposta ad un'amica..letta ad una persona che non vede ad un centimetro del suo naso..una telefonata..una voce..ecco che l'amicizia entra in casa attraverso un filo nascosto ma visibile agli occhi..un'emozione una parola una voce che si fa via via più sottile ma più lucente..uno scherzo una risata una lacrima una voglia di stare insieme..è questa l'amicizia..è questo il sapore antico di due cuori che si ritrovano in una nebbia chiamata società..la via è lunga da perseguire..ma gli amici si incontrano sempre anche attraverso gli alberi di un giardino..una panchina un sole e perchè no una luna come compagnia di mille stelle ancora da incontrare..ancora da accendere..ancora da vivere!!!!

..njara

martedì 20 luglio 2010

no..non è giusto...



no..non è giusto..

racconto pensato sognato ideato da njara





Non è giusto pensò stefano distendendo le gambe davanti a lui..
no non è giusto..eppure ancora oggi sono qui a ricordare qualcosa che vorrei solo dimenticare..
ho appena letto..ma no che dico..ho appena scritto...ma no che diavolo sto dicendo..anzi pensando si disse fra se stefano che in quell'ambiente proprio non ci voleva stare..
eppure gli toccava..anche questa volta..come gli era toccato dieci anni prima quando sua moglie..no era suo figlio..insomma chi accidenti era quella volta a star male si domandò l'uomo toccandosi il mento irto di barba..
si toccò le gambe stefano..gli facevano male..allora si alzò in piedi..eppure erano trascorsi solo pochi minuti o forse poche ore da quando..

nooooooooooo....

l'urlo lacerò l'aria..eppure non era stato lui a gridare..o forse si..forse era stato lui che era impazzito..di una pazzia di cui nessuno se ne accorge perchè è la pazzia del dolore..perchè è la pazzia del silenzio..perchè è la pazzia di un'ondata di ricordi che non ti mollano nemmeno se t'ammazzi.

Allora forse son morto gridò stefano nel suo cuore.
Ma se fossi morto perchè davanti a me vedo gente che passa e nemmeno ti guarda??
appunto perchè sei morto gli disse una vocina dal sapore amaro che non sapeva di niente se non di dolore diffuso in tutto il corpo.
Provò a toccarsi stefano ed udì il suo corpo rispondergli.
no..non sono morto..e mentre lo pensava urtò con il gomito un uomo che reggeva in mano un mazzo di fiori..
erano margherite quei fiori..erano margherite..

noooooooooooo....

di nuovo l'urlo..di nuovo il silenzio..
una porta si aprì un medico ne uscì con il camice sporco di sangue amaro triste deluso arrabbiato impotente..

mi spiace gli disse..questo se lo ricordava molto bene stefano..troppo bene era il ricordo di quella notte che..

l'uomo delle margherite gli chiese scusa ma stefano non rispose abbandonato come era dietro e dentro quei ricordi che lo uccidevano ogni giorno..ogni minuto di una giornata pur con il sole splendente in cielo..

ma anche adesso era notte..e lui si ritrovava di nuovo li..stessa stanza stessa corsia stesso tutto..
però non c'è l'uomo delle margherite si disse..o forse c'era e lui..
si infatti eccolo la..camminava a stento lungo il corridoio..eccolo che si ferma..eccolo che deposita I fiori presso una statua..quella della madonna..

a stefano viene voglia di urlare di nuovo ma stavolta trattiene l'urlo e va incontro all'uomo dei fiori..

perchè gli chiede quando gli è vicino..

perchè cosa?? risponde l'uomo voltandosi appena..

perchè quei fiori chiede ancora stefano toccandosi il mento ispido..

perchè a mia moglie è nata una bambina..e noi la desideravamo tanto.
Anche mia moglie desiderava tanto una bambina..ma non ce l'ha fatta nemmeno a vederla..nemmeno a concepirla nemmeno a pensarla nemmeno a..
nemmeno mia moglie ce l'ha fatta...
che vuol dire??
che è morta poche ore fa..signore..risponde l'uomo togliendosi il cappello e mettendoselo fra le mani..

è freddo fuori vero??
si è freddo risponde stefano guardando l'uomo ma non ricevendo nessuna risposta da quegli occhi freddi..vitrei..senza una lacrima d'accenno o di consolazione..

e sua figlia??
è un martello pneumatico stefano e se ne rende conto..ma quell'uomo non può donare I fiori alla madonna mentre sua moglie è morta..
lui non l'aveva fatto..ne ieri..ne oggi ne domani..

mia figlia è viva..sta bene..

perchè quei fiori??
di nuovo la domanda..una domanda incosciente..una domanda cosciente che richiede una risposta immediata.

Perchè mia figlia ce l'ha fatta..perchè non sono solo..perchè ho uno scopo per cui non uccidermi questa notte.

E pensa sia stata la madonna a darle questo scopo..signore?? martella di nuovo stefano imperterrito ed azzardato.

Forse..non lo so..

e se non lo sa perchè cazzo sta dando I fiori ad una statua??

perchè...

ecco le lacrime..ecco I singhiozzi..ecco due braccia che avvolgono stefano che impotente le accoglie mentre si sdraiano insieme su un pavimento lucido di marmo di malattie e di morte..
ma no..c'è anche la vita pensa stefano tirandosi su insieme a quell'uomo di cui non conosce nemmeno il nome..

io..io non ho donato I fiori alla madonna quella notte..io..io non credo in dio..mi scusi..mi perdoni se l'ho assillata con tutte le mie domande..non dovevo..non potevo permettermelo..
l'uomo non si scosta dall'abbraccio..persone passano di li incuranti di loro..chi con I fiori in mano..chi con il dolore dipinto sul volto e nelle braccia..chi con una lacrima chi con un sorriso chi con un urlo che lacera l'aria chi con un'insofferenza di morte scritta sul volto.

Ma c'è anche la vita ripensa stefano guardando tutti quei volti che non conosce..
si..c'è anche la vita sussurra all'uomo ad un orecchio..non se lo dimentichi signore..non se lo dimentichi mai..mi ha capito signore..mai..
e si stacca..si stacca repentino da quell'abbraccio non voluto non desiderato ma tanto tanto compianto ed apprezzato e amato in un momento che solo l'uomo che ha sofferto che ha delirato che ha conquistato la vita pezzetto dopo pezzetto può chiamare ancora vita una vita che spesso da' la morte a te stesso e a chi ami..

venga disse stefano..
venga disse l'uomo..
a proposito..come si chiama chiede stefano..

mi chiamo mario risponde l'uomo mentre si asciuga una lacrima incapace di trattenersi..
e lei chiede mario..come si chiama??
stefano..mi chiamo stefano..
dottore..

il suo amico sta bene signor maffei..è fuori pericolo..ce l'ha fatta..

si mi chiamo stefano dottore..mi chiamo stefano signor mario..mi chiamo..mi chiamo..

mi chiamo vita.


..njara

lunedì 19 luglio 2010

ma no..lasci stare..




ma no..lasci stare..

breve racconto pensato sognato ideato da njara


..girò il sugo e pensò..mise a bollire l'acqua per il riso e continuò a pensare..cercò la tovaglia nel cassetto e la testa continuò a girare a mille di pensieri scoordinati..poi silvia passò davanti allo specchio con la tovaglia in mano..
mise la tovaglia sul tavolo..mise le posate..posò i piatti i bicchieri il pane e tutto ciò che serviva..quindi gettò il riso in pentola attese che cuocesse e quando lo sentì pronto..al dente lo scolò..
se ne servì un piatto..poi un altro ed un altro ancora..
pensò allo specchio di prima e sorrise..quindi si alzò da tavola..fece un sospiro di sollievo e corse in bagno a vomitare..
e questo accadeva da sempre o da tanto tempo..e chi se lo ricorda più pensò silvia mentre mangiava di gusto una banana split seduta al tavolo di un bar..
l'incubo era finito..terminato dentro un bicchiere d'acqua sporca una mattina in cui non era riuscita più ad alzarsi..
cure medici dottori che la guardavano chi impietosito chi allarmato chi con fare saccente chi con rimprovero..
ce ne era stato per tutti i gusti pensò silvia pulendosi la bocca con il tovagliolo..
caspita era buona quella banana split..si si proprio buona come si diceva in pubblicità..
vuole altro signora?? le chiese il cameriere mentre portava via il bicchiere sporco degli ultimi residui di quel delizioso dolce.
si..
dica..e prese penna e blocchetto..
voglio che lei lasci qui questo bicchiere..lo devo guardare...lo voglio guardare..
il cameriere la guardò attonito..poi scrollando la testa si allontanò dal tavolo..
chissà cosa pensa sorrise silvia guardando il bicchiere..
sicuramente che son matta.
ma che ne sa lui di tutto l'inferno che ho passato io..
che ne sa lui?? eppure sicuramente si permette di giudicarmi..e solo perchè non faccio come tutti gli altri che sono qui..seduti composti e scomposti ai tavoli di questo bar che in fondo è solo un sogno di una ragazza qualunque che ha attraversato l'incubo di una prigionia voluta da altri che qualcuno ora non ricordo chi ha chiamato bulimia..
e la bulimia è una malattia..
sorrise ancora silvia guardando il bicchiere che colava ancora l'ultima goccia di banana e cioccolato..poi si alzò..andò alla cassa e pagò lasciando una mancia generosa per quel cameriere che ancora la osservava da lontano.
dica a quel signore che non sono pazza...dica a quel signore che..ma no lasci stare..non gli dica nulla..gli dica solo che la banana split era buonissima..ma il servizio pessimo.
e uscì..uscì nel sole della notte che l'avvolse tutta come in una spirale di bene..di amicizia..di amore..
e silvia è ancora li che sorride davanti allo specchio..con una maglia rossa che le arriva ai fianchi che hanno un po' di ciccia che chissà perchè sorride anche lei...guardando quel corpo..quella vita che aveva rischiato di morire per un piatto di riso di troppo..
perchè questo le avevano detto i medici..questo le avevano dichiarato gli psicologi..questo urlava la stampa mentre accanto a quelle parole chissà per quale motivo c'era sempre l'immagine di una donna magra come un chiodo con una crema anticellulitica..in mano.

..njara

domenica 18 luglio 2010

Poi di te..



Poi di te..

breve poesia sognata ideata dipinta da njara



poi di te non si dirà più nulla...
un velo pietoso scenderà sul nostro amore..
un amore bagnato di lacrime e saliva...
la mia bocca la tua bocca....
quante notti insonni ho trascorso
a chiedermi un perchè che non c'era...
quante notti incapaci
sono stata a mordere il cuscino
per non urlare...
poi di te non si dirà più nulla...
quando il giorno
scenderà a far compagnia alla notte oscura
il tuo pensiero vagherà per l'aria...
la renderà frizzante ed allegra...
per poi scomparire
e non lasciare che ombre dietro di se...
poi di te non si dirà più nulla...
si quando il mio cuore smetterà di cercarti
e sarai solo
un silenzio dei miei pensieri.

..njara

sabato 17 luglio 2010

Una goccia..




Una goccia..

breve poesia sognata cantata ideata da njara


Una goccia di luce in mezzo al mare..
una goccia di rugiada su una foglia di lillà..
una goccia di speranza nel cuore sofferto di una città...
una goccia una goccia una goccia..
ma una lacrima cos'è si chiese la donna
mentre con il trucco in mano si guardava compiaciuta..
una lacrima le scese rovinandole il trucco
rotolò per la guancia ed arrivò al mento
li si fermò..sospirando di non trovare il cuore di lei..
una goccia di luce in mezzo al mare..
una goccia di rugiada su una foglia di lillà..
una goccia di speranza nel cuore sofferto di una città..
una lacrima una goccia..un sorriso nel cuore
di chi sa che piangere
è solo un raggio di luce nel profondo dell'eternità!!!

..njara

venerdì 16 luglio 2010

Certo che..



Certo che..

considerazioni.. pensieri di un racconto di njara


...sembrava un romanzo d'altri tempi quello che stavano scrivendo stefano e mimma..
erano sposati ormai da 55 anni...e dire sposati era una parola grossa visto che i due non avevano mai convolato a giuste nozze..ma nessuno lo sapeva..nessuno nessuno..solo il sindaco loro amico..ed il prete che li guardava storto da quando loro due erano andati ad abitare in quel piccolo paese di montagna.

avevano messo al mondo dei figli che ormai erano diventati adulti..bhè si loro lo sapevano anche se erano venuti a saperlo in tarda età quando uno di loro aveva deciso di convolare a giuste nozze..

apriti cielo non vi dico cosa accadde quel giorno fra stefano mimma il loro figlio e gli altri che intanto si erano radunati nel sentire quelle grida che sino a quel momento non avevano mai udito in casa loro..
roberto lo sposo aveva cominciato ad inveire come un pazzo dando dei concubini a loro due..
e gli altri a quella parola avevano chiesto spiegazioni ma roberto lo sposo non aveva voluto darne..aveva solo urlato di chiederlo a quei due..

si si aveva detto proprio cosi..

chiedetelo a quei due... e puntando il dito verso di loro se ne era andato sbattendo la porta.

i ragazzi avevano chiesto spiegazioni..erano stati ad ascoltare la decisione dei loro genitori..la conclusione o forse l'avvio di quella storia d'amore che durava ormai da tanti anni...

i ragazzi avevano sciolto le spalle sotto un peso..loro in fondo qualcosa se l'erano immaginata ma non avevano mai osato chiedere ai genitori qualsiasi spiegazione agli sguardi spesso riprovevoli del prete del paese e di qualche compagno di classe per non parlare degli sguardi stupidi di alcuni abitanti del paese..
ma come si chiederà qualche lettore attento..ma lo scrittore non ha detto che non lo sapeva nessuno nessuno nessuno che stefano e mimma non erano sposati??

licenza poetica pensa lo scrittore mordicchiando una sigaretta spenta..e tanta tanta fantasia..altrimenti come si potrebbe scrivere tenendo sempre conto della realtà??

certo che alcuni abitanti lo sapevano..certo che lo sapeva il prete che non aveva voluto battezzare quei ragazzi proprio per via di quei due genitori che non si erano mai sposati..certo che lo sapeva il sindaco che invidiava quell'amore di quei due suoi amici..certo che lo sapeva qualche abitante del paese sopratutto i più anziani che non facevano che chiacchierare alle spalle di quei due..che nonostante le loro insulse chiacchiere dopo tanti anni di vita in comune ancora andavano per strada tenendosi per mano o con lui che poggiava il suo braccio intorno alle spalle di lei..
certo che lo sapevano..
ma in fondo..cosa sapevano??
in fondo di cosa continuavano ancora a chiacchierare??

e roberto...roberto poi avrà fatto pace con i suoi genitori oppure..

e voi..voi che mi leggete..come continuereste questa storia??
come la concludereste??

con invidia..con rabbia..con rapacità o forse solo con l'amore di due occhi che vanno al di la di stupide credenze o istituzioni??

io lo saprei come concluderla...ma stavolta lo chiedo a voi..e chissà quanti finali possono venire fuori..o quanti prosegui magari senza finale possono essere scritti dentro la mente di chi legge che l'amore non conosce carte bollate...ma conosce soltanto la mano dell'autore che ha inventato l'amore che prova per se e per gli altri..


..njara

giovedì 15 luglio 2010

Un letto di panna montata..



Un letto di panna montata..

riflessioni dentro un racconto di vita scritte pensate sognate da njara


...due piccoli bambini giocavano in un prato..
due piccoli bambini sorridevano al sole..

chissà mai se qualcuno ha scritto una canzone con queste strofe pensò ilaria soffiandosi il naso tutto congestionato da un brutto raffreddore preso in periferia una sera in cui..
ilaria sorrise al ricordo..
se lo sapessero mamma e papà dove mi sono presa questo raffreddore..
e sogghignò distesa sul letto comodo di panna montata.

e va bhe..di panna montata si fa per dire pensò lo scrittore che quella sera non sapeva proprio cosa inventarsi per riempire pagine e pagine di un libro che in realtà non avrebbe mai scritto..

si certo qualcuno glielo aveva detto di cambiar mestiere...che al giorno d'oggi non si campa scrivendo..ma paolo era testardo come un mulo se non peggio..perchè a lui non bastava una carota per camminare..lui voleva molto ma molto di più..
voleva una casa che fosse tutta sua..ma non una casa casa..lui la voleva speciale..e quando paolo si metteva in testa una cosa tutti dicevano che prima o poi l'avrebbe realizzata..solo che..

paoloooooooo..la cena è in tavola dai scendi..

luana..sua moglie..dio come la odiava..come non la sopportava più..lei ed i suoi strilli perenni..lei e la sua voce da..da...

ce l'ha da stronza la voce..ecco cosa pensò paolo indossando un maglione per scendere a cena..e mentre scendeva le scale saltellando come un piccolo ometto non ancora cresciuto pensò alla sua nuova casa..a quel pomello d'ottone che lui vedeva già sulla porta d'ingresso..
e sospirò..sospirò felice di quel sogno..sospirò felice dentro quel sogno..e tutto gli apparve diverso..più possibile..più facile..ma sua moglie da quel lussuoso appartamento..

ma io glielo lascio..che problema c'è?? disse fra se e se paolo sorridendo e sogghignando cosi come aveva fatto poco prima la protagonista della sua storia che ancora doveva terminare perchè aveva scritto un letto di panna montata e non un letto di lana o di piuma d'oca o di legno o o o o o..

quanti "o" poco scritti nella vita di paolo erano accaduti..quanti "o" poco scritti e poco detti nella vita di ognuno di noi sono accaduti..
quanti "o" spesso hanno fermato il nostro cammino di persone..
e potrei continuare all'infinito se non temessi che per un rialzo termico il mio computer si spenga da solo e tutto il mio lavoro vada a farsi benedire..e poi non è sempre facile scrivere o farsi venire delle idee per riempire uno spazio grigio come la tavola di un computer..

oggi a penna non si scrive più..peccato però..
oggi i quaderni o i fogli di un quaderno servono solo per scarabocchiarci su qualcosa che poi non leggeremo nemmeno mai o che magari andranno solo perduti o gettati nel tempo..

ma tu guarda quanti "o" ho scritto e pensato nel breve trascorrere di qualche secondo..e quanti di quegli "o" hanno cambiato il mio pensiero..la mia leggerezza nello scrivere nel correre nel camminare nel pensare..

ma qui non sto correndo ne camminando..e mentre penso a tutto questo mi viene da sorridere..da sogghignare mentre mi immagino la mia nuova casa ed in mano tengo stretto un pomello d'ottone che già amo tanto.

..njara

mercoledì 14 luglio 2010

A volte...



A volte..

brevi pensieri poco detti di njara


....a volte senti di avere tanto da dire e tando da dare..ma cosi tanto e cosi tanto che pensi che nessuno riesca poi a capire il tuo modo di essere a volte cosi impetuoso e cosi frastornante nell'insieme..poi di getto apri un libro e vedi un dipinto scritto su di un muro..lo osservi e pensi che forse anche quel pittore aveva cosi tanto da dire e da dare che è riuscito in un sol gesto ad esprimere su tela ciò che sentiva in quel momento di dire e di dare a se stesso con la gioia di un bambino appena nato..a volte pensi che il mondo ti sia nemico solo perchè non ricevi ciò che pensi di aver dato..e allora ecco che le gioie e le felicità da te scompaiono come per magia..a volte invece il mondo ti sorride e allora pensi che il cielo diventi toccabile con un dito..a volte..ma quante "a volte" dovrei elencare per poter dire quanto a volte siamo sciocchi e ci facciamo prendere la mano da chi con un moto di rabbia o di invidia cerca di invadere il nostro spazio che vuole e non a volte sorridere soltanto?? tante..troppe..cosi tante e cosi troppe che a volte dimentico di pensarci che a volte succede!!!!


..njara


martedì 13 luglio 2010

Un soffio d'aria fresca..



Un soffio d'aria fresca..

racconto pensato ideato sognato da njara


..un soffio d'aria fresca gentile ed un po' sbarazzina entrò un giorno nella vita di sofia..
sofia era una donna bellissima..una di quelle donne che lo sguardo si incanta se solo si posava su di lei..
ma sofia era di un'altra epoca..di un'altra storia..e di donne cosi purtroppo non se ne fanno più disse mauro a sua figlia che stava chiudendo gli occhi dal sonno.

la piccola carla si addormentò..mauro la prese in braccio e la portò delicatamente verso il letto..
ma mentre la portava dolcemente la guardò..
occhi incantati verso il mondo...nasino appuntito e un po' all'insù..bocca semicarnosa che da grande sarebbe..avrebbe..

a quei pensieri un po' recitati mauro si fermò..
bhè si un giorno a sua figlia avrebbero dato baci..ma lui non avverti nessuna morsa di gelosia..nessuna rabbia..solo il piacere immenso che qualcuno un giorno avrebbe amato sua figlia..
poi mentre la poggiava sul letto pensò a quante volte aveva sentito raccontare di padri gelosi e di madri affannate dietro e dentro la crescita di un figlio o di una figlia..
pensò anche alla sua daria che non c'era più da qualche anno..si era allontanata troppo presto da loro..e questo ricordo gli fece tremare un po' le gambe..
tirò le coperte fino alle spalle di sua figlia che emise un sospiro e si girò su un fianco..
mauro si allontanò dalla stanza evitando di far rumore..e mentre chiudeva la porta il suo sguardo gli cadde su un orsacchiotto steso per terra.
lo raccolse mauro quell'orsacchiotto e lo portò con se in cucina..
si preparò del caffè..si accese una sigaretta..e mise l'orsacchiotto seduto sul tavolo davanti a lui..
l'orsacchiotto lo guardava con uno sguardo fisso..vitreo..e a mauro prese la risarella pensando che un orsacchiotto di pezza non poteva che guardare in quel modo..
pensò alle sue paure di bambino..pensò a tante cose mauro in quella serata di fine ottobre che preannunciava un inverno gelido gelido...
ma il suo cuore non era gelido..anzi..il suo cuore era pervaso da un amore totale e totalitario..uno di quegli amori che pensi che non incontrerai mai nella vita..
oh certo aveva amato la sua prima moglie..l'aveva amata tantissimo..ma con nadia era tutta un'altra cosa..
erano complici oltre che amanti..erano marito e moglie ancor prima di essere stati benedetti o maledetti da un prete qualsiasi..o da un sindaco qualsiasi..erano...
la metà di una mela??
nessuno aveva parlato..ma mauro ascoltò quella voce che sembrava trasportata dal vento..
un vento malandrino e un po' bizzoso..ma un vento che gli fece compagnia mentre terminava la sigaretta..mentre spegneva le luci..mentre si coricava e mentre con gli occhi chiusi pensava all'indomani..

chissà come avrebbe reagito carla difronte a nadia??
ma la domanda si spense dentro i suoi occhi chiusi..e mentre un sorriso si dipanò sul suo volto una piccola lacrima di riconoscenza alla vita gli si depositò dentro gli occhi..scivolò lungo la sua guancia e si fermò sul cuscino producendo un sonno ristoratore ed un sogno colorato... d'amore.

...njara

lunedì 12 luglio 2010

Cosi pensava..



Cosi pensava..

pensieri detti non detti di njara


..cosi pensava la ragazza mentre mischiando le carte pensava al suo futuro..
era un normale mazzo di carte..un mazzo di carte in cui suo papà giocava a briscola ogni sera insieme ai suoi amici di sempre..
paola pensò chissà perchè ad una famosa canzone che voleva quattro amici al bar..poi pensò a suo padre a letto che russava..poi pensò agli amici di suo padre che beati nelle loro case dormivano ciò che si dice sia il sonno del giusto..
tutti con le coscenze a posto..tutti con le coscenze ben pulite..
chissà se la coscenza russa pensò paola sorridendo un po' mentre una carta le scivolava fuori dal mazzo..
lei era innamorata di un uomo sposato..
ma che c'entra questo pensò paola prendendo l'asso di bastoni in mano..
le era caduto in grembo quell'asso..e lei lo aveva preso in mano per rimetterlo al suo posto..dentro il mazzo..dove doveva stare..
ma appena prese la carta in mano qualcosa le scivolò nel cuore..una sensazione..una strana sensazione che le fece pensare di star sbagliando tutto..
bhè non ci voleva certo un mazzo di carte per dirmi questo pensò paola distrutta da un grande dolore che portava sulla sua pelle da quando si era innamorata di luca un anno fa..
paola aveva 25 anni..
luca 31..
luca però aveva anche un bambino..
e paola??

chissà come proseguirà questa storia che appartiene a tantissime donne..ci si innamora..ci si sente riamati..poi però qualcosa accade..qualcosa di indefinito..qualcosa che ti sconvolge..è dolore..è sofferenza..è amore..è follia..è tutto tranne che amore vero..è tutto tranne che un pensiero giusto sano e vero..
ma accade..
e non c'è medicina da assumere per non farlo accadere tutto ciò..
ohh certo la razionalità ci induce a giudicare a condannare a a a a ...ma poi..poi accade..
puoi essere laureata sposata divorziata separata senza diploma senza laurea senza lavoro senza nulla..ma può accadere..
chissà se ci vuole una laurea per giudicare per condannare per per per per..
già chissà??.. si domanda l'asso di bastoni ancora in mano a paola...

forse qui ci vorrebbe una smazzata di carte per comprendere..perchè a quanto pare non siamo più in grado di comprendere con il nostro cuore e la nostra testa..siamo solo in grado di condannare..di giudicare..di sparlare alle spalle anche di amiche comuni che hanno avuto la sbadataggine di prendersi una cotta colossale per degli uomini sposati..

gli uomini sposati non si guardano nemmeno..questo mi diceva mia madre tanti tanti anni fa..quando ancora ero una ragazzina imberbe..
perchè mamma?? perchè??

perchè gli uomini sposati portano solo guai..questa era la risposta di mia madre..

e questa è la risposta???
ma perchè le mamme degli uomini sposati non hanno mai detto ai loro figli..

non si guardano le ragazze quando si è sposati??

ops..dimenticavo..gli uomini sposati sono uomini..le donne..sono donne..

semplice e banale differenza..ma molto molto importante anche per il giorno d'oggi..dove la donna resta tale..dove l'uomo può fare..

..njara

domenica 11 luglio 2010

Una piccola poesia..



Semplicemente..una favola

poesia scritta pensata sognata da njara


Semplicemente una favola disse la bambina dai fiocchetti rosa in testa
Qualcuno le spinse i capelli cotonati di blu
Ma la donna non si avvide di quel gesto
E pensando alla favola di sua figlia sorrise in un gesto d’amore
Ma l’amore non chiama sofferenza
L’amore chiama una realtà piena di fantasia soave e leggera..
Semplicemente una favola disse la bambina dai fiocchetti rosa in testa
E mentre l’altalena continuava a dondolare
Un filo d’erba si commosse pensando che il cielo ogni tanto
Dimenticava di guardare…giù.

..njara

sabato 10 luglio 2010

Mi chiamo serenella..



Mi chiamo serenella..

racconto scritto sognato pensato da njara


..ci credeva..lei lo disse a quel suo amico entrando una mattina dentro un bar a prendere insieme a lui una tazzina di caffè un po' sbiadito..ci credevi le rispose lui sornione guardandola a tratti non sapendo se sorridere o meno della sua ingenuità..ti bastavano i numeri le scelte e quasi quasi ti bastava un sorriso per scioglierti il cuore credendoci sempre di più continuò il suo amico sfiorandole la mano..questo caffè non mi piace rispose lei sempre più triste e sempre più arrabbiata..lui allora posò la tazzina sul bancone e sospirando continuò a guardarla in quel misto di affetto e solidarietà..ti capisco caramella..ti capisco e ti approvo..ecco cosi lui la chiamava da quando si erano conosciuti dentro un negozio di caramelle assortite...caramella era stata dall'inizio..e caramella continuava ad essere nel cuore e nella bocca di lui..ma caramella quel giorno non voleva ne accettava quell'epiteto seppur affettuoso del suo amico valerio..e glielo disse rimanendo fra le righe di un cartone e di un  bancone da bar troppo affollato per lei in quel momento..sei solo triste rispose lui senza prendersela per le parole di lei..ma la tristezza passerà e tu ritornerai a crederci e a sorridere...il mondo mia cara caramella non è tutto bianco e nero..ma ha dei colori che a volte ti restano sullo stomaco per la loro voglia di convincerti a credere in un mondo tutto numeri e virtù..non sei costretta ne a crederci ne a subire..tu hai il tuo mondo dove credere e pensare..hai il tuo mondo dove vivere e sorridere..gli altri mondi colorati lasciali dentro questa tazzina di caffè..vedrai che il gusto del prossimo caffè sarà diverso... caramella non insistè ne parlò più con il suo amico troppo colorato per lei in quel momento che in fondo aveva solo bisogno di un sorriso che non odorasse ne di parole ne di caffè..e posando la tazzina sul piatto lo guardò..voltò le spalle al bancone e in un sussulto del cuore disse.... "mi chiamo serenella..mi chiamo serenella!!!"

...njara

venerdì 9 luglio 2010

Un grazie..



Un grazie..

racconto scritto pensato sognato da njara



..una piccola bambina distratta un giorno..

..ecco la prossima storia potrebbe iniziare cosi...oppure potrebbe chiamarsi cenerentola o biancaneve..ma no quelle sono già state scritte da menti più famose della mia..
io non sono famosa..sono solo una persona con la penna in mano e con la voce nel cuore..
chissà come si fa a diventare famosi?? si chiese un giorno laura temperando la sua matita arancione..
laura era una disegnatrice molto brava..ma non aveva fortuna nella vita..
sapeva recitare oltre che disegnare..ma neanche in quel campo aveva avuto la fortuna di sfondare..
eppure tutti le dicevano che era brava..che come lei non disegnava nessuno..che come lei non recitava nessuno..
ohh a quante porte laura aveva bussato..a quanti angoli di strada laura si era fermata prima di svoltarli tutti..ma niente..il successo..la fortuna..la fama e perchè no anche la gloria da lei non erano mai passati..

forse erano dietro ad altri angoli pensò laura quella sera mentre terminava di temperare la sua matita portafortuna..
l'aveva usata sin dall'inizio..ora ne era rimasto solo un mozzicone ma a lei andava bene cosi..
certo aveva adoperato mille altre matite..ma quella era la sua matita..quella che l'aveva fatta scoprire il suo talento..e laura gliene era grata...gratissima.
come se una matita da sola potesse far scoprire un talento??
come se una matita avesse il merito di..

laura la mozzicò quella matita quella sera pensando riflettendo e sognando un po'..
cosa sognò però solo il cuore di laura lo seppe..nessuno intorno a lei ascoltò il lamento del suo cuore..nessuno tranne la sua matita che improvvisamente iniziò a disegnare il viso più bello che un ritrattista avesse mai potuto disegnare..

laura lo guardò..poi sali in scena ed iniziò a recitare una parte che conosceva a memoria..la parte di una giovane donna che infelice si suicida per amore..
oh quante storie avrebbe potuto narrare il narratore..se solo avesse ascoltato la parte più serena della vita di laura o di mille altre donne che come laura pur avendo talento non riescono a sfondare e ad avere successo..
ma le donne cosa cercano si chiese il narratore quella notte mentre la luna iniziava a scendere dietro la colllina davanti la sua casa...
le donne..le donne..le donne..
in quel mentre una mano si posò sulla spalla del narratore..era la mano della sua donna che in silenzio si era alzata ed ora era dietro di lui con una tazzina di caffè fra le mani.
per te gli disse..

noi uomini siamo fortunati pensò il narratore mentre una lacrima gli sgorgava dal viso..e mentre pensava tutto questo fece si che la sua penna trasformasse laura in una donna famosa e sognatrice..finalmente la fortuna aveva bussato alla porta di laura..si finalmente..
ma questo grazie di nuovo ad un uomo pensò il narratore un po' distratto..mentre sorseggiava il caffè che la sua donna gli aveva portato..

no..questo grazie di nuovo ad una donna che in silenzio e senza chiedere era dietro di lui ad offrirgli i suoi servigi in nome di un amore sconosciuto ma leale..

peccato che molti uomini non comprendano questo tipo d'amore..peccato che certe donne pur comprendendo quanto siano capaci di amare non riescano a trovare fortuna se non attraverso l'uomo..
già un vero e proprio peccato..e con questa frase il narratore chiuse il suo racconto ed andò in cerca della sua donna per dirle..

"grazie".. ma la sua donna era già rientrata nel suo letto e dormiva di un sonno giusto onesto leale mentre lui si sentì per la prima volta piccolo piccolo di fronte ad una semplice tazzina di caffè e ad uno scritto che soltanto grazie alla sua donna aveva potuto..dipingere.

..njara

giovedì 8 luglio 2010

Ahh l'amore..




Ahh l'amore..

pensieri bislacchi e disordinati di njara


..non è facile scrivere di un sogno..non è facile scrivere di una vita..non è facile non è facile non è facile..eppure spesso le persone ascoltando gli altri pensano che sia tutto facile..tutto previsto e mai imprevisto..
vedi una persona passare e pensi che abbia più di te soltanto perchè cammina e sorride al mondo..poi senti la risacca del mare e pensi che quanto ti piacerebbe avere una casa li..proprio sulla riva di quel grande mare che tu vedi solo in cartolina..
a questo mondo esiste una marea di gente con capacità più o meno sviluppate..cosi come esiste una marea di gente che non ha voglia di fare nulla se non spennare il proprio prossimo come se fossero tanti polli d'allevamento..

cotti e mangiati si dice cosi mi sembra..

conosco tante persone più o meno acculturate..ma tutte hanno in comune una cosa..il senso della famiglia..il senso del dovere..l'amore di un uomo e di una donna..la voglia di avere un bambino..il lavoro?? bhè si qualcuno ci pensa..ma solo se per eventuali motivi non ce l'ha perchè l'ha perduto perchè non l'ha trovato perchè perchè perchè..
ma la maggior parte delle persone si batte per amore..per la voglia di trovare l'amore..e qui parlo di donne..sopratutto di donne..
che possano avere 10 anni 15 anni 20 anni 30 40 50 60 70 tutte e ripeto tutte sognano e vivono l'amore come sentimento impossibile per loro.

a volte mi chiedo cosa sia questo amore..cosa si cerchi da lui..cosa si pretenda da questo sentimento ormai sulla bocca di tutti ma difficilmente nel cuore..
è una moda??
forse..
è un bisogno??
forse..
quanto mi piacerebbe chiederlo all'amore cosa sia lui per noi..
aspettate..ora glielo chiedo...
ehi amore..uhuhu...ci sei??
niente non mi risponde nessuno..
forse non esiste allora..forse è solo una parola inventata dall'uomo penso mentre continuo a chiamare..
basta son stufa..me ne vado..oltretutto è notte fonda ma chi me lo fa fare a star qui a scrivere a dipingere ad inventare a sognare..chi accidenti chi??

ma l'amore no sussurra una vocina un po' maldestra dentro di me..

seeee..sino a qualche tempo fa avrei sgranato i miei occhi e avrei pensato che quella vocina dicesse il vero ed io ero la bimba ingenua che aveva bisogno di un mentore che le insegnasse tutto..
ora..

ora penso che sia meglio che io vada a letto e pensi che domani cioè oggi fra qualche ora il sole si alzerà..e di nuovo farà caldo o freddo chissà??
beato il tempo che non è comandato da nessuno..
beato il tempo che non conosce giornali..riviste..moda..parole troppo umane e troppo usate..

ehi messer tempo..ci sei??
niente..non risponde nemmeno lui..

forse anche il tempo è come l'amore..invisibile all'occhio umano..sordo ai richiami della gente..e solo perchè fanno parte della natura..e non dell'uomo..peccato che noi ce ne siamo dimenticati.

...njara

mercoledì 7 luglio 2010

La felicità..




La felicità..

pensieri bislacchi e disordinati di njara


credere..non credere..andare..non andare..sogni dubbi riflessioni di una mente troppo accaldata da pensieri che spesso si instaurano dentro menti a noi sconosciute..menti sottili menti voraci menti prevaricatrici..ma sempre di menti si tratta..e non si può combattere o dichiarare guerra a menti sconosciute..possiamo solo cambiare modificare sostituire i nostri pensieri..questo si che possiamo farlo..ma piano piano..senza fretta..con il tempo e con la gioia facile di voler cambiare il nostro modo di vivere se questo modo di vivere non ci piace e non ci fa felici..

ahh la felicità..sembra sempre un pezzo da museo tanto sembra lontana ed irraggiungibile..e pensare che sovente l'abbiamo a portata di mano solo che siamo cosi presi a volere a pretendere dagli altri ciò che pensiamo di non avere ma di meritare solo perchè esistiamo..solo perchè noi abbiamo dato loro ciò che si aspettavano da noi che ci dimentichiamo davvero e a volte per sempre di essere..FELICI.

felicità a tutti.

..njara


martedì 6 luglio 2010

Il piccolo granchio..



Il piccolo granchio

scritto pensato sognato da njara


...c'era una volta sotto la sabbia un piccolo granchio rosso arancione e blu...questo piccolo granchio cercava la sua compagna da sempre....ma povero piccolo granchietto non riusciva che a incontrare cozze e calamari...troppo alti e troppo grossi per com'era piccino lui.
....gira che ti gira scava che ti scava un giorno in riva all'oceano indiano conobbe un colibrì argentato...il piccolo colibri argentato cantava chiacchierino sopra un ramo di pesco azzurro rosso verde e un po' arancione..ed ecco che dietro quel canto un po' troppo allegro per le orecchie del piccolo granchio spunta al di la del bosco una piccola granchietta rossa verde blu e un po' arancione.
....la piccola granchietta arrancava a fatica....pesta e dolorante per le percosse subite dagli umani in tutti quegli anni che lei aveva trascorso sulle rive dell'oceano indiano a cercare il suo granchietto di sempre.
...il piccolo granchio la vide...."oh caspiterina com'è bella" pensò fra se...chissà se mai mi degnerà di uno sguardo....se mi vorrà...se accetterà il mio bene??!
....erano tutte frasi che il piccolo granchietto ignaro di ciò che sarebbe accaduto di li a poco produceva dentro la sua piccola scorza d'ottone.
...la piccola granchietta arrivò lemme lemme vicino al colibrì..."perchè canti cosi bene?!?" gli chiese un po' invidiosa e quanto mai audace.
...."perchè il mondo vuole che io canti cosi"...."e tu perchè sei cosi bella?!?"
"io bella??! ma che dici?!? sei cieco per caso?!?..."
...il piccolo colibrì non le rispose ed iniziò a gorgheggiare un nuovo ritornello che parlava di fate di boschi incantati e di oceani mai esplorati...la piccola granchietta si mise seduta con le zampine sotto la pancia corazzata e rimase incantata ad ascoltare quel canto che la trasportava lontano nel vento.e non si accorse del piccolo granchietto timido e audace che le si era messo seduto vicino...cosi vicino che lei ad un certo punto ne avverti l'odore salmastro...
....girò appena lo sguardo la piccola granchietta...ma le bastò per accellerare i battiti del suo piccolo cuoricino...lo aveva riconosciuto in un attimo...era lui..era lui il suo granchietto di sempre..e con mossa ardita gli si avvicinò lasciando una piccola scia di profumo sulla sabbia rovente dal sole di ottobre....
...il colibrì si accorse della scena ma non cambiò la sua musica....ed invero è ancora li che canta...per me per te per il piccolo granchio per la piccola granchietta e per tutti quelli che ancora credono in una storia d'amore viva vera verace e mai vorace.

...njara


lunedì 5 luglio 2010

Emma e Tommaso..



Emma e Tommaso

racconto scritto pensato sognato da njara


...e il giorno aumentò la luce e la luce aumentò il giorno...la fiamma di una candela si spense al chiarore di una luna che non voleva andare a dormire...la donna accese il fuoco...l'uomo entrò nella stanza e sorrise....sua moglie era li come sempre e a lui bastava per essere felice al solo pensiero di vederla sorridere per lui...la donna si girò al profumo dell'uomo lo guardò e con il pensiero gli mandò un bacio in fronte..l'uomo lo prese avvicinandosi alla finestra mentre un ciocco di legna iniziò a mandare i suoi primi bagliori....e il giorno aumentò la luce e la luce aumentò il giorno....tommaso chiamò emma accanto a lui....un fiocco di neve leggiadro si posò sul davanzale...il geranio piegò il capo e mori dietro quel calore che non gradiva...l'uomo guardò la donna mettendole una mano sulla spalla...."siamo qui emma...siamo insieme ancora oggi dopo cinquantasei anni di matrimonio....ricordi....era come oggi...c'era la neve a farci allegria anche quel giorno...e c'era il profumo del gelsomino che indossavi tu"....."ricordo tommaso.....ricordo tutto come se fosse adesso...ricordo la tua emozione ricordo i miei silenzi e le grida fuori da quel seminterrato che gridavano orrore ai soldati tedeschi....ricordo ogni cosa tommaso....ricordo anche che oggi siamo qui insieme dopo cinquantasei anni di matrimonio....cinquantasei...chi l'avrebbe mai detto...cinquantasei e siamo ancora insieme....vorrei che i nostri figli siano felici e durevoli come noi...lo vorrei...ma chissà se sarà possibile per loro....noi avevamo le bombe come nemiche....loro hanno...si loro hanno loro stessi...che strana la vita tommaso...eppure abbiamo fatto vedere loro il bene che ci siamo voluti e che ci vogliamo ancora.....ma loro non lo hanno capito..e forse non ci hanno nemmeno creduto..." emma emise un sospiro mentre tommaso con una mano apriva la finestra e la stendeva fuori..un fiocco di neve gli si depositò sul palmo...lui lo strinse a pugno e lo ritirò....e mentre emma aveva i lucciconi agli occhi tommaso aprì la mano davanti a lei..."vedi emma...questo fiocco ora è acqua perchè il calore di una forza lo ha tramutato in ciò che in fondo lui è dalla nascita...acqua...non ti preoccupare per i nostri figli....non preoccuparti se hanno finto di non vederci...loro sanno che l'amore può esistere e che può durare per sempre e per un giorno in più....e se loro non lo vogliono accettare o capire...bhè noi non possiamo non amarci più solo per far contenti due occhi che non hanno voluto aprirsi al mondo e a noi..quindi sorridi emma...sorridi per me...per te...per noi...per la vita e per l'amore che come vedi oggi ci ha fatto l'ennesimo regalo...un fiocco di neve tutto per noi..e questa volta senza bombe...auguri emma....ti amo....auguri tommaso...ti amo anche io....oggi...domani.....sempre...e un giorno in più.....di sempre!!!

..njara