lunedì 19 luglio 2010

ma no..lasci stare..




ma no..lasci stare..

breve racconto pensato sognato ideato da njara


..girò il sugo e pensò..mise a bollire l'acqua per il riso e continuò a pensare..cercò la tovaglia nel cassetto e la testa continuò a girare a mille di pensieri scoordinati..poi silvia passò davanti allo specchio con la tovaglia in mano..
mise la tovaglia sul tavolo..mise le posate..posò i piatti i bicchieri il pane e tutto ciò che serviva..quindi gettò il riso in pentola attese che cuocesse e quando lo sentì pronto..al dente lo scolò..
se ne servì un piatto..poi un altro ed un altro ancora..
pensò allo specchio di prima e sorrise..quindi si alzò da tavola..fece un sospiro di sollievo e corse in bagno a vomitare..
e questo accadeva da sempre o da tanto tempo..e chi se lo ricorda più pensò silvia mentre mangiava di gusto una banana split seduta al tavolo di un bar..
l'incubo era finito..terminato dentro un bicchiere d'acqua sporca una mattina in cui non era riuscita più ad alzarsi..
cure medici dottori che la guardavano chi impietosito chi allarmato chi con fare saccente chi con rimprovero..
ce ne era stato per tutti i gusti pensò silvia pulendosi la bocca con il tovagliolo..
caspita era buona quella banana split..si si proprio buona come si diceva in pubblicità..
vuole altro signora?? le chiese il cameriere mentre portava via il bicchiere sporco degli ultimi residui di quel delizioso dolce.
si..
dica..e prese penna e blocchetto..
voglio che lei lasci qui questo bicchiere..lo devo guardare...lo voglio guardare..
il cameriere la guardò attonito..poi scrollando la testa si allontanò dal tavolo..
chissà cosa pensa sorrise silvia guardando il bicchiere..
sicuramente che son matta.
ma che ne sa lui di tutto l'inferno che ho passato io..
che ne sa lui?? eppure sicuramente si permette di giudicarmi..e solo perchè non faccio come tutti gli altri che sono qui..seduti composti e scomposti ai tavoli di questo bar che in fondo è solo un sogno di una ragazza qualunque che ha attraversato l'incubo di una prigionia voluta da altri che qualcuno ora non ricordo chi ha chiamato bulimia..
e la bulimia è una malattia..
sorrise ancora silvia guardando il bicchiere che colava ancora l'ultima goccia di banana e cioccolato..poi si alzò..andò alla cassa e pagò lasciando una mancia generosa per quel cameriere che ancora la osservava da lontano.
dica a quel signore che non sono pazza...dica a quel signore che..ma no lasci stare..non gli dica nulla..gli dica solo che la banana split era buonissima..ma il servizio pessimo.
e uscì..uscì nel sole della notte che l'avvolse tutta come in una spirale di bene..di amicizia..di amore..
e silvia è ancora li che sorride davanti allo specchio..con una maglia rossa che le arriva ai fianchi che hanno un po' di ciccia che chissà perchè sorride anche lei...guardando quel corpo..quella vita che aveva rischiato di morire per un piatto di riso di troppo..
perchè questo le avevano detto i medici..questo le avevano dichiarato gli psicologi..questo urlava la stampa mentre accanto a quelle parole chissà per quale motivo c'era sempre l'immagine di una donna magra come un chiodo con una crema anticellulitica..in mano.

..njara

6 commenti:

  1. Cara Njara, questa storia mi tocca davvero da vicino, anche se si tratta di anoressia, un'altra terrificante malattia, che da anni tormenta una persona a me molto molto cara.
    Spero proprio che anche lei ricominci un giorno a guardarsi allo specchio sorridendo e a mangiare un gelato senza farsi troppi problemi.
    Grazie, perché con le tue storie vere sai sempre affrontare tanti discorsi, senza mai essere banale e cercando il più possibile di immedesimarti e non dare giudizi scontati :-)
    Buona giornata :-*

    RispondiElimina
  2. Bellissimo il tuo modo di proporre una storia che tratta di un problema purtroppo molto diffuso,specialmente tra i giovanissimi,bello,coinvolgente e delicato,attento e reale,uno scritto che lascia sempre la tua inconfondibile firma.Complimenti davvero Njara,un forte abbraccio,buona giornata cara amica! :) <3

    RispondiElimina
  3. Sai sempre affrontare degli argomenti così importanti con una delicatezza estrema....ti abbraccio njara e se passi a trovarmi ho una cosa per te...baci e scusa il ritardo

    RispondiElimina
  4. I tuoi racconti così veri e mai troppo retorici, si fanno leggere fino in fondo giudati dalla maestria di ki li ha scritti. Sono come una calamita. Loro ci scelgono. Loro ci attraggrono. Sei bravissima njara, ma questo mio credo sia già un complimento troppo scontato.
    Sei molto di più.
    elisena

    RispondiElimina
  5. dirti che sei bravissima è troppo poco...dirti che sei grande lo sai già...dirti che è bello leggerti...te l'ho già espresso tremila volte...che dirti...che già non sai...allora njara solo un augurio...buona e serena vita ed al prossimo scritto.
    ciaooo bacione

    RispondiElimina
  6. Anche in questo racconto ti riveli grande: cogli il terribile male che è la bulimia, la sofferenza che finalmente la protagonista è riuscita a sconfiggere. E lo sai fre con maestria. Un abbraccio

    RispondiElimina