giovedì 24 giugno 2010

Federica e la sua storia..



Federica e la sua storia..

breve racconto scritto pensato sognato da njara



...era li in attesa di un evento..un evento qualsiasi che l'avrebbe strappata a quella noiosa routine in cui navigava ormai da tantissimi anni..
federica donna di mezza età con addosso anni anni di servizio da un lavoro che non le piaceva ma che aveva perpetrato per tirare avanti una famiglia..per far contento suo padre esimio dottore degli anni '50..per far felice sua madre donna in carriera ma non troppo per quell'epoca in cui era vissuta..
sua madre ormai non c'era più..suo padre da poco se ne era andato..i suoi figli che la guardavano dall'alto in basso come fosse un maniero da poter conquistare e scavalcare e depredare senza remore alcuna..
federica si guardò le mani..poi le unghie splendidamente laccate di rosso.
un rosso che quell'anno andava molto di moda e federica adorava la moda con tutti i suoi abiti sfavillanti..con tutti quegli orpelli che la moda richiedeva ad una donna..
ma io non sono una donna pensò federica in quell'attimo di vita che la vide ai piedi di una scrivania rococò..ultimo regalo del suo papà.
si sedette federica quella mattina..si sedette accavallando le gambe e stirandosi un po' sulla poltrona..
una poltrona alla moda anche lei..
sembrava stonarci di primo acchito in quell'ambiente..
un ambiente soft ma ricco di opulenza..
un ambiente in cui federica si era trovata bene sino a qualche giorno prima..
un giorno dopo l'altro..un momento dopo l'altro..ma quel giorno..
federica chiuse gli occhi..anzi li serrò i suoi occhi marroni come il miele d'agosto..e ripensò a quell'uomo..
era un omino buffo..ma no no questa è un'altra storia pensò fra se la scrittrice che ad un'ora inopportuna per la gente di tutti i giorni stava scrivendo un altro capitolo della sua vita..
un capitolo inopportuno..
un capitolo solitario..
un capitolo..e basta.
si fermò la donna quella notte..federica era ancora nella sua penna..o per meglio dire dentro i tasti di un computer portatile regalatole da suo figlio qualche anno prima..
prese una sigaretta..l'accese..si fece del caffè..lo bevve..poi pensò al finale da dare a quella storia ma di finali non gliene vennero nemmeno l'ombra..
forse non so più scrivere pensò raccapricciata..
ma se non sapessi più scrivere cosa mi metterei a fare?? pensò impaurita e nervosa la donna..
guardò il fumo uscire dalla sigaretta poggiata con naturalezza dentro un posacenere tutto giallo..
lo guardò e lo riguardò..vide anelli di fumo uscire da quel piccolo tubicino di carta..poi gli anelli scomparvero..e la sigaretta lentamente morì su se stessa..
carla..cosi si chiamava la donna ebbe paura..paura di terminare come quella sigaretta che sino a cinque secondi prima aveva prodotto incredibili e perfetti anelli di fumo..poi per noncuranza o forse solo per malia si era spenta nel giro di un nano secondo senza la possibilità di riaccendersi un'altra volta ed un'altra volta ed un'altra volta ancora..
ma la paura lentamente scomparve dal suo cuore quando guardò il pacchetto accanto a lei..ce ne erano cosi tante ancora li dentro da fumare..e poi come aveva potuto paragonare la sua vita ad una stupida sigaretta fatta di carta e fumo??
come come come quasi gridò istericamente quella notte carla frastornata all'idea di essersi lasciata trattare da tutti come quella nuvola di fumo che quel pezzettino di carta aveva prodotto pochi minuti prima..
lei non era una nuvola di fumo..lei non era una sigaretta da fumare e da dimenticare poi schiacciata dentro uno stupido posacenere..
lei era una donna..
e che donna pensò carla dentro un sorriso che le risvegliò la gioia di vivere..la stessa gioia di vivere imberbe che provava ogni qualvolta apriva gli occhi al mondo la mattina..
la stessa gioia di vivere che provava ogni sera quando accucciata dentro il suo letto sentiva gli occhi stanchi chiudersi dentro un sonno che l'avrebbe portata ad un sogno..
il sogno di vivere lontana di li..
il sogno di andarsene lontana di li..
da quel paese..da quella sedia cosi informe per il suo corpo stanco..da quella scrivania cosi malamente montata da suo figlio..
via via via..lontana lontana da tutto e da tutti..anche da se stessa...sopratutto da se stessa..una se stessa sconosciuta..una se stessa che si era impadronita della sua vita tanto e tanto tempo fa..
e mentre pensava a tutto questo federica le venne in mente..e con essa il suo finale..
si avrebbe scritto che...

ma questa è tutta un'altra storia..cosi come d'ora in poi sarebbe stata la sua vita...

tutta un'altra storia ancora da scrivere.

..njara

5 commenti:

  1. Ciao Njara,devo ringraziarti per il bellissimo commento che hai lasciato sul mio blog...sai,a me è capitato più sovente incontrare umani cattivi piuttosto che animali cattivi,ma concordo sulla giusta riflessione secondo cui i due mondi dovrebbero imparare a convivere,lo spero davvero.Molto molto bello e sentito questo tuo commento,è un piacere cara Njara,grazie a te.Per quanto concerne il tuo racconto è davvero encomiabile la tua capacità di narrare minuziosamente particolari che poi sono rilevanti ai fini della comprensione della storia.Fantastico,sappi che quando clicco sul tuo link,chino il capo portandolo tra le mani e con lo sguardo fisso le righe lasciandomi trasportare nello spazio temporale del tuo racconto.*.* Ti auguro una buona giornata,e un sincero abbraccio!Ciao Njara!^^

    RispondiElimina
  2. storia molto enigmatica, triste...scrivi cose +allegre...

    RispondiElimina
  3. Ciao Njara!Sono qui per ringraziarti per il tuo invito a partecipare alla tua iniziativa!^^ Oddio,che bello,da come ne parli dev'essere un'iniziativa stupenda!*.* Però,come avrai intuito non sono affatto pratica di grafica...per me si tratta del primo approccio con il vastissimo mondo internet *o* Ad ogni modo sarei molto felice di ricevere le tue amorevoli istruzioni,beh,sì...insomma...accetto con molto piacere!!!Beh...è solo che...non so minimamente cosa fare...mi affido alla tua esperienza e attingendo dalla definizione dell'iniziativa...alla tua amicizia,Graziee!!!Un bacione,ti abbraccio Njara! *.*

    RispondiElimina
  4. Njara, vorrei tanto leggere il proseguio, vorrei che non fosse finito qui...
    Un abbraccio
    Sabrina&Luca

    RispondiElimina
  5. Mi sono persa anche io nei cerchi di fumo... E non dimenticherò più quel posacenere giallo :-)

    RispondiElimina