mercoledì 25 agosto 2010

Era cosi che..





era cosi che..

di njara




...era cosi che era sempre andata pensò tania guardando il sole nascere da dietro la montagna che lei ogni mattina intravedeva da dietro i vetri della sua finestra..
era una casa piccola la sua..molto piccola avrebbe detto qualcuno..
una finestra un davanzale una cucina un bagno una camera ed una cameretta in cui lei aveva adibito tutto il suo da fare..tutte le sue passioni..tutto il suo talento..tutta la sua creatività..
ma chi se ne sarebbe accorto?? pensò tania quella mattina guardando il sole sorgere da dietro quella montagna che era li da una vita..da ancor prima di lei..
anche il sole era li da una vita..anche il sole c'era prima di lei..anche quel caffè che stava bevendo tania era nato prima di lei..
tania sorrise in quel pensiero pensando che se qualcuno l'avesse sentita avrebbe pensato che stava bevendo un caffè vecchio quanto matusalemme..e chissà che gusto amaro aveva quel caffè che tania stava bevendo con cosi tanto gusto ed avidità..
ahahahah rise tania dentro la sua mente...ma la risata non le sali in gola..non le usci dalla bocca..eppure ridere faceva e fa parte dell'uomo ancor prima che lei nascesse..ma di ridere tania non ne aveva voglia..cosi come di ridere non ne avevano voglia tante persone che tania aveva incontrato nella sua vita..
posò la tazzina sul tavolo..guardò il girasole sopra di esso..
l'aveva colto la mattina prima in un campo vicino casa sua..se l'era portato a casa e l'aveva infilato dentro un vaso color blu mattone cielo cobalto..
lo accarezzò tania quella mattina quel fiore che sembrava la guardasse con ironia e simpatia..
può un fiore guardare una persona con ironia e simpatia??
tania pensò di si..
tania pensava tante cose che la gente comune non pensava..
ma aveva timore di dirlo..perchè aveva timore del giudizio della gente..e allora lo scriveva..si perchè tania scriveva componeva dipingeva gettando il suo talento la sua fantasia la sua pretenziosità la sua preziosità dentro fogli e dietro quadri che nessuno avrebbe mai visto se non lei stessa se non qualche amico se non se non se non..
ma tania quella mattina vedendo il sole sorgere da dietro una montagna che era li prima di lei pensò che le persone non ridevano del sole anche se faceva qualcosa che loro non facevano...anzi se non sorgeva..se non lo si vedeva in cielo ritto e dipinto la gente era pronta a lamentarsi perchè il sole non aveva fatto il suo lavoro..
e allora perchè non osare pensò tania guardando tutti i suoi lavori che la stavano osservando in bella mostra dentro quella stanza in cui pochi intimi erano entrati.
perchè aveva paura..ecco perchè..
e la paura non voleva essere guardata in faccia se non dalla paura stessa..
e tania prese penna pennarello acquarelli colori e matite e dipinse la paura nel suo più intimo stato d'animo emotivo..
e quando ebbe terminato era madida di sudore come non le capitava da anni secoli e millenni..
si allontanò da ciò che aveva creato..si allontanò e guardò..e quel che vide le piacque..e pensò che quello che aveva creato meritava molto di più di qualche sguardo e di qualche metro quadro..
prese il quadro..sollevò il dipinto e lo portò giù in strada..e lo mise li davanti la sua casa..poi pensò che quel capolavoro meritasse qualcosa di più..
corse in casa prese un foglio grande grande e ci scrisse sopra qualcosa..poi corse di nuovo in strada e mise quel foglio ai piedi del suo quadro..
la gente che passò di li quel giorno vide qualcosa che non c'era mai stato davanti la casa di tania..vide un quadro..vide una scritta..poi sollevando gli occhi videro tania affacciata dietro i vetri della sua casa..
qualcuno le sorrise..qualcun altro sospirò..altri invece la derisero..altri ancora le fecero un leggero cenno di saluto..ma molti..i più..non guardarono nemmeno ciò che tania aveva creato e scritto..i più non sollevarono nemmeno il loro sguardo verso la finestra di tania...
e pensare che quel villaggio esisteva da prima che lei nascesse..un po' come il sole..un po' come la montagna..un po' come quel caffè che tania beveva tutte le mattine anche se non più in quella casa..anche se non più in quel villaggio..anche se non più da sola dentro e dietro una finestra che per una vita l'aveva vista in preda alla paura..
oggi tania vive in un luogo molto più soleggiato..molto più aperto..molto più vivo..
ci sono i suoi quadri..le sue mostre..i suoi riconoscimenti..ci sono i fans...ci sono i soldi..c'è tutto quello che tania avrebbe avuto se solo avesse riconosciuto in quella scritta che aveva fatto quella mattina se stessa e gli altri..

bhè ora i curiosi vorranno sapere cosa tania avesse dipinto quella mattina e cosa avesse scritto in quel foglio...ma i curiosi oggi non saranno soddisfatti..e la loro curiosità sarà soltanto uno di quei sguardi che "i più" non avevano rivolto quella mattina verso tania..

stretta la foglia e larga e la via...io stamane ho raccontato la mia..e voi..voi osate raccontare la vostra??

ciao ciao con un sorriso ed una stretta di mano a tutti..

..njara


8 commenti:

  1. Buongiorno cara Njara! spero sia una bella giornata x te!

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  2. Eh mia cara Njara..c'è sempre tanto di te in ogni scritto..la bellezza dei personaggi che presenti sono avvolti da uno strano alone di magia,non so..ecco..ogni volta viene a proporsi l'inconfondibile traccia del tuo cuore.Bellissimo scritto... buongiorno a te cara amica,con sorriso ed un abbraccione! :)) <3

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  3. si sente! è vero Shiri si avverte la traccia del suo cuore...il racconto è talmente profondo che l'ho letto tutto d'un fiato...
    credo che la paura sia un freno, che impedisce di essere completamente se stessi...e invece dobbiamo esserlo e lasciar perdere il giudizio degli altri se vogliamo vivere davvero felici!
    grazie Njara...un bacione e un abbraccio...
    tamara :)))

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  4. Ci sono!! Grazie del sorriso mattutino, mi spiace che non ho potuto ricambiare stamattina.. ma lo faccio ora!^^

    Meraviglioso racconto.. ( anche se sarei curiosa di conoscere la scritta e il dipinto.. ma ho imparato anche ad aspettare e magari prima o poi si riesce a sapere qnche quello che si credo non si debba più conoscere )e se si vuole nei tuoi racconti troviamo anche un poco di noi stessi...^^

    Un buon pomeriggio^^

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  5. Secondo me Tania ha dipinto la sua paura e l'ha lasciata lì sulla tela, liberandosene una volta per tutte e potendo così spiccare finalmente il volo :-)
    E' un racconto bellissimo, spero di poter trovare anche io il mio coraggio per affrontare tante piccole situazioni :-)
    A partire dal dentista ç_ç

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  6. ciao Njara,la paura del gidizio altrui nasce sempre da scarsa autostima,che non deve varcare mai il confine sottile che la separa dalla presunzione.Conoscere i propri valori è un esercizio che deve cominciare fin dalla tenera età,insieme alla consapevolezza dei propri limiti,e in questo i genitori hanno il proprio peso:un bambino sicuro sarà un adulto sereno:lo lessi tanti anni fa nello studio di un pediatra e mi sono sforzata di applicarlo sui miei figli ,anche perchè io non avevo fatto esrcizio di autostima.Grazie di farci riflettere

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  7. sono stata un po assente dal blog ultimamente..mi sono mancati i tuoi racconti..e tutto quello che sei in grado di trasmettere...
    un bacio..ma grande tanto..
    fede :)

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  8. Ho molto apprezzato questo racconto, un po' perché Tania è una pittrice...mi immagino il momento in cui ha sentito quel "clic" mentale e si è resa conto dell'opera che era riuscita a compiere.
    Un racconto che mi ha fatto molto riflettere sull'importanza del giudizio degli altri.
    Ciao Njara a presto

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