lunedì 2 agosto 2010

Ci sperava..




Ci sperava..

breve racconto di pensieri e di costumi scritto da njara


..ci sperava..ci aveva sempre sperato...poi la speranza si era dissolta come fumo e come cenere troppo arsi dentro un camino..ora giorgia era sola..suo marito se ne era andato..o per meglio dire lo aveva spedito fuori casa lei..dopo anni e anni di prigionia consumata ad arrabattarsi per mandare avanti la famiglia...

già..la famiglia.

a quel nome giorgia si mise a ridere..ma la sua fu una risata strana...quasi artefatta mentre guardava le valigie ai piedi del suo letto..
un gran bel letto il suo non c'è che dire..
materasso morbido..legno di stagione..e...

ripensò..pensò e ripensò..poi d'un tratto le venne in mente che di figli per fortuna in quel matrimonio disastrato non ce ne erano stati..e pensare che li aveva desiderati..ma per fortuna non erano arrivati..
colpa sua??
colpa di lui??
non aveva mai saputo se qualcuno avesse avuto o no colpa..ma restava il fatto che in quel momento ringraziò il cielo per non aver avuto figli..
un figlio ti rende felice la vita..te la riempe..può ricucire un matrimonio..
quante volte aveva sentito queste frasi da sua madre...
un figlio ti rende felice la vita..
e allora lei non era figlia di nessuno perchè sua madre non era felice con lei accanto..
un figlio ti riempe la vita..
si forse questo era vero...perchè lei era stata la ruota di scorta di sua madre di suo padre e dei suoi fratelli...
può ricucire un matrimonio un figlio...
forse era meglio che i suoi genitori si fossero separati..si forse sarebbe stato meglio invece che condurre un connubio che non aveva senso nemmeno se lo scrivevi soltanto come parola...

giorgia si preparò..il taxi la stava aspettando fuori in strada..ma le valigie erano pesanti..piene zeppe di ricordi oltre che di vestiti..ed i ricordi in quel momento a giorgia pesarono tanto ed ancora tanto..
ma a chi raccontarli quei ricordi??
lei non aveva nemmeno figli..
e a quel pensiero non seppe bene perchè o per come la valigia nella mano destra le risultò leggera..
aprì la porta giorgia..si guardò per un momento intorno..vide il salone ben arredato..vide lo spigolo della cucina..una bella cucina non c'era che dire..
quante volte..
no no...giorgia chiuse la porta dietro di se..un sospiro..poi un altro..poi un altro ancora..iniziò a scendere le scale perchè come al solito l'ascensore non funzionava..
le valigie pesavano ancora..ne posò una..avrebbe mandato il tassista a prenderla..l'avrebbe pagato per farlo..i soldi non le mancavano..per fortuna pensò la donna mentre con passo pesante scese le scale...per fortuna..almeno quelli..almeno quelli..continuò a pensare mentre il portone del palazzo le si presentò davanti..
era spalancato il portone..il portiere la guardò..giorgia gli sorrise..lui rispose al sorriso e allungandole la mano le disse quanto le dispiaceva che lei se ne andasse di li..
ti spedirò una cartolina pensò giorgia..poi però pensò che non l'avrebbe mai fatto..e mentre saliva sul taxi disse all'autista che una valigia era rimasta sulle scale..
il tassista infilò le scale..pronto..servile..e giorgia guardandolo pensò che somigliava al suo portiere..a sua madre...a suo padre..a suo marito..e a tante persone che aveva conosciuto e che conosceva..
fu colta dal panico giorgia mentre scese di corsa il taxi e prese a camminare lungo il marciapiede..
il tassista la rincorse con la voce...ma giorgia si mise a correre a correre a correre..

nessuno seppe più niente di giorgia..ancora qualcuno la penserà..ancora forse qualcuno la cercherà...magari solo per convenienza..magari solo per forma e correttezza..ma giorgia..

giorgia è viva..è lontana..in un piccolo paese di montagna..nessuna valigia si è portata con se..solo il ricordo di una fuga..l'unica certezza della sua vita che l'ha resa grande..libera e felice...il primo passo verso una conquista..il primo passo verso la sua dignità..perchè era questo che giorgia aveva cercato in quella fuga dal taxi..la sua dignità che aveva perduto tanto tempo prima e che senza saperlo aveva lasciato dentro una valigia a ricordare un tempo passato che non sarebbe più tornato...
ma quella lasciata dentro la valigia non era dignità..era solo forma..correttezza..lealtà dipinta ma non sentita..e sopratutto società..si ecco cosa aveva lasciato giorgia dentro la valigia..una società che aveva preteso da lei una dignità che aveva il nome di..vigliaccheria.

vi auguro un sorriso di felicità..

..njara

8 commenti:

  1. Bellissimo racconto Njara! L'ho letto tutto d'un fiato. Ero curiosa di conoscere la fine di questa storia .
    Buona giornata!

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  2. Brava Giorgia, coraggiosa Giorgia, forte Giorgia :-)
    Spero che le molte donna (ma anche i molti uomini) che subiscono violenze, sia fisiche che psicologiche, o che si ostinano a mangiare la solita minestra riscaldata, nascondendosi dietro la facciata di una famiglia in cui non credono, prendano esempio da Giorgia e voltino pagina.
    Prima che sia tardi, prima di ritrovarsi a rimpiangere ciò che avrebbero potuto vivere :-)
    Buona giornata dolce Njara :-)

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  3. Spero con tutto il mio cuore che tante donne seguano l'esempio di Giorgia,poichè tutte queste donne hanno il diritto di ricominciare a vivere,riprendere in mano la propria dignità,il sorriso imprigionato nell'anima.Il cuore di queste donne ha qualcosa che in altre difficilmente trovi,un animo puro che chiede e dona un amore immenso ed il coraggio di dire "Basta".
    Un enorme complimento a te Njara,è un racconto bellissimo e molto coinvolgente.Un abbraccione.. ti auguro un buon inizio di settimana,ricambiando il tuo sorriso di felicità! :) <3

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  4. Njara, è un racconto spettacolare! Complimenti davvero! :D

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  5. Ma che bel racconto... alla fine ti si apre il cuore. Bel blog!

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  6. Ciao, che bel racconto!
    E' difficile trovare il coraggio di Giorgia, lasciarsi tutto alle spalle e non voltarsi mai indietro, ci sono delle catene..invisibili..che pesano più del piombo..ci imprigionano e sembrano impossibili da spezzare!
    ciao
    Ernestina

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  7. Mamma mia, che ventata di liberta' la fine del tuo splendido racconto!!!
    Quante sbarre innalziamo intorno a noi, rendendoci complici di una societa' che ci impedisce di spiccare il volo, inchiodandoci in ruoli prestabiliti e marchiandoci di etichette così difficili da strappare via...
    Eppure da qualche parte dobbiamo trovare il coraggio di aprire la porta della gabbia e volare via!!
    Si legge con avidita' questo racconto...
    Ti seguo volentieri anch'io!
    Buona serata!!!
    Dony

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  8. Grazie per la visita ad entrambi i miei blog, sia quello dove butto i pensieri piu' opprimenti, sia l'altro che rappresenta la parte piu' sana di me...
    E grazie di aver letto, tra le righe velate di autoironia, anche la tristezza che non a tutti riesco a celare...
    Ci vedi molto bene...
    Mi prendo, e contraccambio, il sorriso e la carezza!!!

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